«La A rinascerà, ma mi preoccupa il calcio giovanile»

«La A rinascerà, ma mi preoccupa il calcio giovanile»
Marco Zorzo
A Torino vive ed è in quarantena, a Napoli, la sua città, ha lasciato parte del suo cuore. Ciro Ferrara, 500 partite in A e difensore dell'Italia, di Napoli e Juve, si danna l'anima in queste settimane in cui si combatte con la pandemia. Per questo, con la sua fondazione, insieme al Pallone d'oro Fabio Cannavaro e a Paolo Cannavaro, ha dato vita a un'asta benefica con maglie di calciatori famosi (la campagna Je sto vicino a te, da una canzone di Pino Daniele; sulla piattaforma CharityStars.com) per raccogliere fondi per le famiglie bisognose di Napoli, in un momento così delicato.
Ferrara ha messo in palio la maglia di Maradona che Diego gli donò in Italia-Argentina del giugno 87, esordio in azzurro di Ciro. Un sacrificio enorme.
«L'ho fatto con piacere anche se quella maglia di Maradona è quanto di più caro ho tra i ricordi. Lui ha scritto un post su Instagram per complimentarsi per l'iniziativa, mi basta questo per non pensarci più».
L'asta vola, con quasi 40mila euro raccolti (chiusura il 24 aprile, ndr). Ci sono anche altre maglie importanti come quella di Ciro Immobile e di Gigio Donnarumma.
«Ma anche di Lavezzi, di Insigne, dello stesso Fabio Cannavaro, roba per collezionisti. Siamo in tanti e abbiamo tutti voglia di aiutare quelli meno fortunati, soprattutto in questo periodo».
Molti dicono che anche far ripartire la serie A di calcio, sia pure a porte chiuse, rappresenti un bell'aiuto per chi è a casa in isolamento. Il calcio ha un valore sociale, non solo sportivo.
«La serie A si rialzerà e tornerà a volare. Non so se nelle date che hanno stabilito, vedremo il Governo cosa dirà. Ma il campionato tornerà a essere un faro nella nostra società. L'Italia non è mica il Belgio che ha chiuso i torneo e chi si è visto si è visto... Da noi il torneo sarà concluso, bisogna trovare solo il giusto equilibrio tra le regole da rispettare, la prudenza e la voglia di giocare».
L'altro calcio però è più in difficoltà. Il settore giovanile, per esempio, ha chiuso i battenti.
«Sono preoccupato per le società piccole, per questo settore, per i dilettanti. Sono in una chat di ex azzurri giovanili e conosco bene i problemi di oggi e quelli che verranno. Il Governo dovrà aiutare il calcio a tutti i livelli».
Solo il calcio? Federica Pellegrini ha detto che esistono anche gli altri sport di cui si parla poco e che rischiano di morire.
«Ha ragione Federica, si parla poco degli altri sport e non è un buon motivo per non essere incisivi. Lo sport italiano, senza Olimpiadi e senza eventi, va aiutato a resistere e a rinascere. Da soli non ci si riesce, ci vuole una politica illuminata. Io ci spero».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Aprile 2020, 05:01
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