«L'ironia fa superare la diffidenza: i nostri senzatetto hanno riso»

«L'ironia fa superare la diffidenza: i nostri senzatetto hanno riso»
ROMA - «Non sono affatto invisibili: i senza fissa dimora sono al contrario le prime persone che incontriamo quando arriviamo in una nuova città, fuori dalle stazioni. Sono molto visibili, ma vengono tenuti a distanza». Lo dice Massimiliano Signifredi, della Comunità di Sant'Egidio (foto), che ha adottato Le invisibili e lo ha proiettato nella mensa di via Dandolo a Roma, alla presenza dei senza fissa dimora e dei volontari.
Hanno amato il film?
«Sì, e lo hanno trovato divertente. È una rappresentazione realistica delle difficoltà che incontrano fuori, senza un tetto, una protezione familiare, in preda alla solitudine. Sono ben raccontati anche gli assistenti sociali: la loro professione viene vista come tecnica, ma è piena di umanità. Trovano soluzioni creative per aiutare chi è più esposto alle intemperie del tempo e della vita».
Il film può aiutare a combattere l'indifferenza?
«Il fatto che siano rappresentati come persone simpatiche può aiutare chi li guarda con diffidenza ad avvicinarsi, a vedere la loro bellezza».
Le istituzioni si stanno irrigidendo nei confronti dei poveri?
«Si sta organizzando un sistema per rendere più complicata la loro vita. Basti pensare alle panchine modificate per non farli sdraiare, o al fatto che chi è senza residenza da più di 10 anni non può accedere al reddito di cittadinanza».
I cittadini sono diventati più o meno solidali in questi anni?
«Negli inverni freddi del 2016 e 2017 c'è stata una risposta incredibile dei romani per la distribuzione di coperte e pasti. E sono aumentati i volontari di Sant'Egidio». (M. Gre.)

Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2019, 05:01
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