James Perugia
«Sì alla cittadinanza a Rami perché è come

James Perugia
«Sì alla cittadinanza a Rami perché è come se fosse mio figlio». Matteo Salvini spalanca le porte della nazionalità italiana a Rami, l'eroe dodicenne di origini egiziane che è riuscito a chiamare i soccorsi insieme a un compagno durante il sequestro dell'autobus con 51 bambini a bordo di Ousseynou Sy.
Il vicepremier ha fatto un'inversione di rotta, dopo che nei giorni scorsi aveva dichiarato che non c'erano «elementi sufficienti» per concedere la cittadinanza. «Ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese ha spiegato Salvini ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare». L'altro vicepremier, Luigi Di Maio, rivendica i suoi meriti sul cambio di posizione del ministro dell'Interno: «Nei giorni scorsi avevo inviato una lettera proprio ai ministeri competenti per chiedere loro di conferire la cittadinanza per meriti speciali al piccolo Rami. Sono felice di aver convinto anche Salvini sulla cittadinanza a questo bambino».
Il più felice della novità è stato il protagonista della storia, Rami: «Ha fatto i salti di gioia - racconta il padre Kaled Shehataha - non se l'aspettava. È stato un eroe e l'Italia glielo ha riconosciuto. Ho apprezzato molto le parole di Salvini che lo ha considerato come suo figlio». Rami e Salvini si incontreranno oggi al Viminale, dove il dodicenne è stato invitato insieme ai 12 carabinieri che hanno partecipato all'operazione di salvataggio e ad altri 4 bambini-eroi: Aurora, presa in ostaggio, Fabio, che si è rivolto direttamente a Ousseynou Sy cercando di dissuaderlo, Nicolò, che si è offerto come ostaggio e Adam, che è riuscito a chiamare i carabinieri insieme a Rami. Come Rami anche Adam è di origine egiziane: «Sarebbe bello se dessero la cittadinanza anche a lui», ha detto suo padre, Khalid El Hamami. Che ora spera.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Marzo 2019, 09:18
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