James Perugia
Era il 2012 quando Caterina Morelli si è trovata davanti a

James Perugia Era il 2012 quando Caterina Morelli si è trovata davanti a
James Perugia
Era il 2012 quando Caterina Morelli si è trovata davanti a una scelta terribile: abortire e cominciare le cure invasive per fermare il tumore che le era stato diagnosticato, oppure continuare la gravidanza.
Caterina scelse la via del coraggio. All'epoca trentunenne, di professione medico, partorì così il suo secondogenito Giacomo, rinunciando alla chemioterapia e affidandosi a cure compatibili con la maternità somministrate dall'Istituto europeo di oncologia di Milano. Dopo aver dato alla luce il suo bimbo, la mamma fiorentina si sottopose a interventi chirurgici per asportare il tumore e a cicli di chemioterapia che sembravano aver fermato la patologia. Ma nel 2016 le venne diagnosticato un altro tumore, più esteso e aggressivo. Negli ultimi mesi le sue condizioni si sono aggravate in maniera irreversibile, e la scorsa settimana Caterina è morta. Ma il suo esempio sopravvive.
Dal 2016 Caterina aveva cominciato a curarsi con importanti cicli di chemioterapia, mentre il suo fisico era sempre più debole. Sempre più spesso era costretta a muoversi con l'ausilio di una carrozzina. Ma il tumore non ha mai intaccato lo spirito di questa madre coraggio che diventa un punto di riferimento per le persone nella sua stessa condizione e per i suoi amici.
Anche nei momenti in cui la malattia la rendeva più debole, Carolina ha infatti aperto la porta di casa al prossimo. E parlato apertamente della propria malattia: «Non eravamo noi a sostenere Carolina, era Carolina a sostenere noi», raccontano gli amici. La donna partecipa così a raduni di preghiera e a gite con la Chiesa: è molto vicina ai frati della Santissima Annunziata.
A gennaio, quando dai medici capiscono che non c'è più nulla da fare, Caterina e il marito Jonata (che è sempre stato al suo fianco), decidono di anticipare la prima comunione di Gaia, la figlia più grande, perché la madre possa essere presente. Pochi giorni dopo la donna entra in coma. Dopo anni di lotta contro la malattia è morta alle 1.26 della notte tra giovedì e venerdì, a Firenze.
Sabato scorso i suoi funerali si sono celebrati proprio nella chiesa della Santissima Annunziata: erano in 200 a salutarla. «Ma il suo funerale sembrava una festa», hanno detto gli amici, proprio come avrebbe voluto Caterina. Fuori dalla chiesa un grande striscione: «Cate, sei volata nel cielo di Firenze per renderla più luminosa e bella». Con gli amici che, all'uscita della bara, hanno sparato addirittura i fuochi d'artificio.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Febbraio 2019, 05:01
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