Italiani in fuga dal virus un altro aereo da Wuhan

Valeria Arnaldi
Mascherine sul viso, occhiali, tute. Controlli di massima sicurezza. E, anche questa volta, per i passeggeri la gioia di essere rientrati in Italia senza però poter fare ritorno a casa.
È atterrato ieri intorno alle 14, all'aeroporto militare di Pratica di Mare, l'aereo partito in mattinata dalla base Raf di Brize Norton, nell'Oxfordshire, con a bordo otto italiani - anche due neonati, un bimbo e una bimba - che erano rimasti a Wuhan, focolaio del coronavirus. Niccolò, il diciassettenne di Grado che, a causa della febbre, non si era potuto imbarcare lunedì scorso sul volo dell'Unità di Crisi con altri 56 connazionali, è rimasto in Cina pure questa volta. «Sta bene», assicura chi lo ha sentito in queste ore, ma la febbre non gli consente ancora di partire. Così, non senza «delusione per l'intoppo» è stato riportato in albergo. Il suo rientro, però, sembra ormai prossimo. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha assicurato che un volo dell'Aeronautica militare italiana «nelle prossime 24 ore» decollerà per andare a prenderlo: «Per noi nessuno deve rimanere indietro».
Intanto, per gli otto italiani rientrati è iniziata la quarantena. Dopo i primi controlli, sono stati trasferiti all'ospedale militare del Celio, a Roma. Dalla Cecchignola, dove si trovano gli altri 56 connazionali, ieri mattina, per alcune linee di febbre sono stati portati in via precauzionale allo Spallanzani due bambini di quattro e otto anni, poi risultati negativi al test per il nuovo coronavirus. Effettuata la seconda verifica, potranno tornare dalla famiglia alla Cecchignola.
Negativo anche il test effettuato presso l'istituto a una donna, con congiuntivite, giunta sabato sempre dalla Cecchignola. È «in buone condizioni generali e senza febbre» il ricercatore emiliano 29enne - uno dei 56 connazionali - trasferito nei giorni scorsi allo Spallanzani, con infezione confermata da nuovo coronavirus. Il giovane sta continuando la terapia antivirale. Sono stabili le condizioni della coppia di turisti cinesi, in vacanza in Italia, in terapia intensiva presso il medesimo Istituto. Dallo Spallanzani fanno sapere che, ad oggi, «tutti i test relativi ai casi sospetti per il nuovo coronavirus sono risultati negativi». Su 53 pazienti valutati, 36 sono risultati negativi, gli altri sono ancora ricoverati. Tra questi, tre casi confermati - la coppia cinese e il giovane italiano, appunto - 12 pazienti che si sono sottoposti a test per la ricerca e due rimasti ricoverati per altre motivazioni.
Il coronavirus continua ad occupare l'agenda del Governo: questa mattina a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte presiederà un tavolo interministeriale per fare il punto sull'emergenza e per contenere i danni economici che il virus potrebbe provocare.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Febbraio 2020, 05:01
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