«Italia in infrazione»

Alessandra Severini
E' sempre alta tensione fra Roma e Bruxelles sulla manovra finanziaria. Austria e Olanda chiedono la linea dura contro le scelte italiane di politica economica e spingono perché venga aperta subito la procedura di infrazione per debito eccessivo contro il nostro Paese. La Commissione europea prepara la risposta che arriverà il 21 novembre, quando verranno diffuse le opinioni sulle leggi di bilancio di tutti i paesi dell'area euro. Che non sarà una risposta morbida lo fanno presagire le parole del vicepresidente Dombrovskis: «La decisione del governo italiano di non modificare il piano di bilancio è controproducente per l'economia italiana. Già ora, in percentuale, gli interessi sul debito pubblico sono una volta e mezzo più alti di un anno fa». La procedura contro l'Italia potrebbe essere aperta a gennaio 2019 e pesare sulle casse statali per decine di miliardi l'anno.
A poco sono serviti i ritocchi proposti da Roma nel nuovo Documento programmatico di bilancio e l'impegno esplicito a rispettare i saldi e a considerare come invalicabile il deficit al 2,4%. Anche perché sui provvedimenti più contestati - reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni - il governo tira dritto e intende vararli nei primi mesi del 2019 pur se inseriti in una legge collegata. Le privatizzazioni poi dovrebbero portare 18 miliardi nelle casse statali nel solo 2019. Lo spettro della procedura di infrazione si ripercuote sui mercati: ieri Piazza Affari è stata la peggiore in Europa e lo spread ha sfiorato i 317 punti base.
Intanto Lega e 5Stelle hanno chiesto, prima ancora che entri in vigore l'obbligo, di introdurre una sanatoria sulle sanzioni per mancato uso della fatturazione elettronica. L'obbligo dovrebbe entrare in vigore nel 2019, ma la maggioranza chiede che, almeno per il primo anno di applicazione e in una serie di casi, si chiuda un occhio su eventuali errori o omissioni.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Novembre 2018, 05:01
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