Michele Bravi, la Procura chiede il rinvio a giudizio per omicidio stradale. La difesa: «Elementi su sua innocenza»

Vittoria Golinelli
MILANO - Per una manovra in auto il 22 novembre 2018 aveva investito e ucciso Rosanna Colia, 58 anni, che rientrava dal lavoro, in sella alla sua Kawasaki. Ieri la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il cantante Michele Bravi, 24 anni, trionfatore di X Factor 2013 e partecipante a Sanremo 2018, con l'accusa di omicidio stradale.
Nelle indagini, chiuse ad aprile, il magistrato Alessandra Cerreti ha disposto anche una consulenza cinematica per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente costato la vita alla motociclista. Secondo quanto ricostruito dalle indagini della Polizia locale, coordinate dal pm, il cantante, alla guida di un'auto in car sharing, avrebbe fatto inversione a U in via Chinotto, una strada a due corsie nella zona di San Siro, senza sincerarsi se stesse arrivando qualcuno. La donna in sella alla moto non aveva fatto in tempo a frenare e si era schiantata contro una portiera dell'auto. Bravi si era subito fermato e chiamato il 118, ma era stato tutto inutile. Trasportata d'urgenza all'ospedale San Carlo, la 58enne era morta poco dopo il suo arrivo in pronto soccorso.
Diversa la versione del cantante e del suo difensore, l'avvocato Manuel Gabrielli, che ha spiegato come ci siano «seri elementi per dimostrare l'innocenza del suo assistito». L'avvocato ha anche sottolineato, innanzitutto, che «per prima cosa bisogna ricordarsi che si sta parlando di una tragedia che ha colpito la vittima e la sua famiglia, come Michele».
Secondo la difesa, Bravi «non stava effettuando un'inversione ad U, bensì una svolta a sinistra per accedere ad un passo carraio» e va valutata, poi, anche «la velocità della moto». Ora spetterà al gup Luigi Gargiulo, al termine dell'udienza preliminare, il 5 dicembre, decidere se mandare a processo o meno Michele Bravi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Luglio 2019, 16:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA