Il Veneto nelle mani del clan dei casalesi

I tentacoli della camorra si erano allungati in Veneto da ben 20 anni, subentrando alla Mala del Brenta, ormai in disfacimento. Con 50 arresti e 11 provvedimenti interdittivi (che hanno portato al sequestro di beni per 10 milioni di euro) è stata disarticolata la più grande organizzazione criminale mai registrata nella regione. L'operazione è stata denominata At Last ed è documentata in un'ordinanza di 1.100 pagine firmata dal Gip di Venezia Marta Paccagnella.
In carcere sono finiti esponenti giunti soprattutto da Casal di Principe (Caserta) ma anche soggetti arruolati in Veneto e che hanno sostituito la Mala del Brenta attribuita al boss boss Felice Maniero.
Prima prestando denaro a tassi usurai poi acquisendo i beni di chi non pagava (costretto a diventare socio in affari), infine puntando su traffico di armi, rapine, prostituzione e spaccio di droga: così i Casalesi controllavano tutto, perfino il sindaco di Eraclea, (l'avvocato Mirco Mestre), arrestato con l'accusa di voto di scambio: è il primo cittadino veneto a finire in manette perché in odor di mafia.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Febbraio 2019, 05:01
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