Il Pm: «Fu il mediatore con i pusher condannare Princi a sei anni»

Emilio Orlando
«Giovanni Princi mise in piedi la trattativa per l'acquisto della grossa partita di droga che ha portato all'omicidio di Luca Sacchi». È l'ipotesi accusatoria del sostituto procuratore Nadia Plastina che ha chiesto, al termine della requisitoria sei anni e quattro mesi con l'accusa di violazione della legge sulla droga.
Con Questa richiesta di condanna da parte della procura di Roma, nell'ambito del giudizio abbreviato davanti al giudice per l'udienza preliminare Pier Luigi Balestrieri, Princi, all'epoca dei fatti amico ed ex compagno di classe di Sacchi rischia una condanna pesante che dovrà scontare un carcere. Fu proprio Giovanni Princi, insieme ad Anastasyia Kylemnyk, a farsi accompagnare dal personal trainer ucciso allo scambio, mai avvenuto dei 70 mila euro con i 15 chili di ricercatissima marjuana californiana. Quella sera Luca venne ucciso con un colpo di pistola alla testa vicino al John Cabot, pub in zona Appio.
La procura ha chiesto tra le pene accessorie anche una sanzione di 30 mila euro. Princi, e' accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori tracciarono subito il ruolo di Giovanni Princi come intermediario tra Luca e la fidanzata Anastasiya, da una parte e la gang di Valerio Del Grosso, quest'ultimo accusato dell'omicidio insieme al suo complice Paolo Pirino. Proseguono intanto le indagini per stabilire l'origine dei filmati pedopornografici trovati sul cellulare di Valerio Rispoli, altro componente della comitiva della Caffarella.
I video, potrebbero essere stati utilizzati come mezzo di finanziamento per il narcotraffico. La sentenza del Gup Balestrieri è attesa per il 22 giugno, mentre a giugno riprenderanno le udienze del processo per l'omicidio a cui parteciperanno anche i genitori di Luca Sacchi assisiti dagli avvocati Armida Decina e Paolo Salice.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Maggio 2020, 05:01
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