Il ministero bacchetta il Campidoglio: «Rilanciare l'autostazione a Tiburtina»

Lorena Loiacono
I pullman non si toccano: a Tiburtina monta la protesta dei pendolari contro il trasferimento dei mezzi interregionali ad Anagnina. Sul progetto, che dovrebbe partire con l'anno nuovo, interviene anche il Mit: «Il Campidoglio ci ascolti: potremmo valutare il finanziamento per la riqualificazione della stazione».
L'idea di spostare ad Anagnina l'autostazione dei pullman interregionali rischia di provocare caos e disagi soprattutto ai pendolari che ogni giorno arrivano a Roma dalle regioni del Sud. Si tratta di oltre 3.500.000 viaggiatori all'anno provenienti soprattutto da Campania, Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia, con oltre 90.000 collegamenti, che arriverebbero nella Capitale sbarcando direttamente ad Anagnina, dove le metro e i bus si fermano di notte, lontano dal centro e dall'aeroporto di Fiumicino a cui è invece collegata la stazione Tiburtina. Senza contare che per molti dei passeggeri provenienti dal Sud, ad esclusione di alcune aree della Campania, non esiste neanche l'alternativa dell'Alta Velocità. Arriverebbero quindi ad Anagnina per poi dover intraprendere un nuovo viaggio verso il Centro di Roma.
L'autostazione di Tiburtina solo nel 2018 ha registrato circa 9 milioni di presenze, anche grazie al fatto di poter contare sui collegamenti con il resto della città. «Un'autostazione deve garantire un'accoglienza confortevole ai viaggiatori, come accade per un aeroporto spiega il Sottosegretario ai trasporti, Salvatore Margiotta in questa ottica dobbiamo incentivare l'uso del mezzo pubblico che in Italia è ancora fermo al 40%. Mandando i viaggiatori ad Anagnina andiamo a rendere più complicati i trasferimenti e a far preferire l'uso della macchina. Dobbiamo invece tutelare i diritti delle fasce più deboli della popolazione. Per questo chiediamo un incontro alla sindaca Raggi, per un ripensamento sul trasferimento dei pullman interregionali, e ci mettiamo a disposizione per finanziare la riqualificazione dell'autostazione Tiburtina».
Un progetto è stato proposto anche dai comitati di quartiere con 8mila firme. Con la dismissione dell'autostazione, sarebbero a rischio anche i posti di lavoro di quasi 100 persone della Tibus tra responsabili delle biglietterie, sicurezza, piazzisti, impiegati nei bar, nei ristoranti e nelle sale operative.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Dicembre 2019, 05:01
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