Tiziana Cantone, il dolore della madre: «Ancora online i video hot di mia figlia»
di Mario Landi
Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, la 31enne napoletana morta suicida dopo che i video privati delle sue relazioni sessuali furono messi in Rete probabilmente per una vendetta amorosa, è profondamente delusa. «È assurdo che in Italia nessuno faccia niente - dice -. Lo Stato non fa molto, hanno approvato la legge sul revenge porn che però è incompleta perché servono delle regole nuove, a cominciare da Facebook. Non possono più girarsi dall'altra parte dicendo che non hanno un obbligo di controllo preventivo».
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A poco serve anche la notizia che un team statunitense di investigatori informatici porterà finalmente alla cancellazione di tutti i video che ritraggono sua figlia: «Si chiama Metodo M - spiega ancora Maria Teresa Giglio - e questo team si occuperà di individuare sia i server che pubblicano questi video illegali, tra cui ce ne sono anche alcuni cinesi, sia di denunciare l'azienda che li nasconde, che ne garantisce l'anonimato ovvero fa in modo che i responsabili dei vari siti non vengano individuati. Ci vogliono leggi che valgono in tutti i Paesi e devono responsabilizzare questi colossi che non possono passarla liscia. Mia figlia è ancora in Rete perché fa ancora guadagnare tanto. Due server stanno a Milano, anzi la maggior parte sono italiani».
Una flebile speranza che non scaccia altri cattivi pensieri: «Qui in Italia la politica se ne frega, credevo nel M5S ma evidentemente mi sbagliavo. Nessuno muovo un dito, aspettano che anche io mi tolga la vita».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Settembre 2019, 10:02
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