Gli Usa rompono il patto del petrolio e il prezzo del barile schizza alle stelle

Mario Fabbroni
C'è anche l'Italia, attraverso l'Eni. Poi ecco Cina, India, Grecia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Turchia. Sono gli otto Paesi ai quali gli Stati Uniti hanno reso noto che non prorogheranno oltre la scadenza del 2 maggio le esenzioni concesse per acquistare petrolio dall'Iran, malgrado le sanzioni americane entrate in vigore nello scorso mese di novembre.
Il provvedimento della Casa Bianca, ufficializzato via Twitter dal presidente Donald Trump, mira «ad azzerare l'export di petrolio iraniano, negando al regime la sua principale fonte di entrate» ma avrà immediate ripercussioni sul prezzo del greggio. E, via via, tutta la filiera della lavorazione e della distribuzione, fino al costo del carburante alla pompa di benzina, subirà un'impennata proprio nei giorni in cui milioni di italiani sono pronti a gadere dei ponti del 25 aprile e del 1 maggio. Sta di fatto che - proprio conferma di queste preoccupazioni - il petrolio è andato vicino ai massimi degli ultimi sei mesi: a New York, infatti, le quotazioni sono salite del 2,98%, a 65,91 dollari al barile.
Uno dei problemi sarà anche quello di garantire le quote di approvvigionamento: non a caso il ministro dell'Energia dell'Arabia Saudita, Khalid Al-Falih, si è affrettato a dichiarare che «siamo già al lavoro per un mercato stabile ed equilibrato». Ma i dubbi restano.
Anche se il premier israeliano Netanyahu, fresco di riconferma, applaude la decisione americana, la Cina non fa nulla per mascherare la propria delusione: «Ci opponiamo alle sanzioni unilaterali americane contro l'Iran, la cooperazione bilaterale tra Cina e Iran si svolge nel rispetto della legge». Dichiarazioni dello stesso tenore arrivano da Ankara: la mossa di Washington «non servirà la pace e la stabilità regionali, ma nuocerà al popolo iraniano - ha dichiarato il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu su Twitter -. La Turchia respinge le sanzioni unilaterali e le imposizioni sulle relazioni con i Paesi vicini».
Ma ora il tema è quello del rincaro dei prezzi dei carburanti: quando arriva in Italia e quanto in più si dovrà pagare per ogni litro di benzina e gasolio?
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Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Aprile 2019, 05:01
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