La cabina rossa e bianca è accartocciata come una lattina su un pendio vertiginoso, dove per i soccorritori è perfino difficile tenere l'equilibrio: per cercare di raggiungere il luogo del disastro, un mezzo dei vigili del fuoco si è ribaltato. In basso brilla il Lago Maggiore, un paesaggio spettacolare che vengono ad ammirare da tutto il mondo. E lassù, poco sotto i 1491 metri del pianoro dove approda la funivia che sale da Stresa, sotto la cima del Mottarone, la prima domenica dell'Italia che riapre si è trasformata in un'immane tragedia. Quattordici morti. Ci sono famiglie intere. Anche dei bambini. Due, entrambi di 5 anni, sono stati portati in elicottero a Torino. Uno non ce l'ha fatta: è morto ieri sera. L'altro è grave, ma è l'unico superstite del disastro del Mottarone.
LA DINAMICA. Ci sono testimonianze di altri turisti: «C'è stato un sibilo, poi la cabina è scivolata indietro sul cavo e si è staccata». Quello che è successo non è chiaro, sarà oggetto di inchieste e perizie. La cabina ha una capienza di 35 posti. Sono saliti in 15. Partenza dalla stazione di piazzale Lido, a Stresa, davanti all'Isola Bella, verso le 12 e 15. È accaduto tutto alle 12,30, a cento metri dall'arrivo. La cabina è precipitata a piombo all'altezza dell'ultimo pilone, si è schiantata sul pendio venti metri sotto, è rotolata per decine di metri, si è schiantata contro un larice. Sembra che il cavo portante d'acciaio si sia tranciato di netto. Quello di sicurezza è rimasto sospeso, ma le carrucole frenanti non hanno retto. Il cavo è rimasto adagiato sul pendio come un lungo serpente inanimato.
LE VITTIME. L'impatto è stato devastante.
I BAMBINI. Trovati ancora vivi dai soccorritori, sono stati trasportati con l'elisoccorso all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino: Mattia Zorloni non ce l'ha fatta. L'altro, unico superstite della famiglia israeliana, sta lottando: è arrivato cosciente, ma con traumi al cranio, al torace, all'addome e con fratture alle gambe. È stato sottoposto ad un'operazione di diverse ore per stabilizzare le fratture.
L'INCHIESTA. La procura di Verbania ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo. Si tratta di capire che cosa è successo. La funivia era stata chiusa nel 2014 per una revisione generale. I lavori - fatti dalla Leitner di Vipiteno - sono costati 4 milioni di euro. Riaperto nel 2016, l'impianto era tornato in funzione dopo il lockdown lo scorso 24 aprile.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Maggio 2021, 07:59
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