«Genitori pedofili e satanisti» Il podcast che smonta l'accusa

Marco Esposito
Probabilmente è ancora il podcast più famoso d'Italia, certamente il più discusso. Veleno, dopo essere diventato un libro, arriva sugli schermi di Amazon Prime Video sotto forma di Docu-serie in cinque puntate.
La serie, prodotta da Fremantle, è ispirata al podcast di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli, Veleno. Racconta la vicenda de I Diavoli della bassa modenese: una serie di segnalazioni di assistenti sociali circa presunti casi di pedofilia e satanismo che portano al definitivo allontanamento di 16 bambini dalle famiglie. Un'indagine che però l'inchiesta giornalistica di Pablo Trincia, venti anni dopo, ha seriamente messo in dubbio.
Trincia perché ha scelto il Podcast per raccontare questa storia?
«In realtà il mio punto di partenza è stato proprio lo strumento narrativo, il Podcast. In un secondo momento abbiamo trovato la storia».
Cosa l'ha colpita di questa vicenda?
«È una storia in cui saltano tutti gli schemi. Figli che accusano i genitori, gente ultra-cattolica accusata di essere satanista. Vengono messi in discussione anche quei legami familiari che siamo abituati a vivere come intoccabili come è il rapporto con i figli. Ma anche perché una storia come questa incarna una nostra paura: e se succedesse anche a me?»
Ci hai mai pensato?
«Si, eccome. Io non ho dormito per due anni. Non mi facevo vedere dai miei figli in doccia. Dopo aver ascoltato una storia così la paura ti entra dentro».
I podcast esistono da tanti anni. Perché, in Italia esplodono ora?
«Perché ora è cool. Ma non solo per questo. Un podcast puoi ascoltarlo quando vuoi. La radio la senti, il podcast lo ascolti. Come la tv e il cinema: la tv la vedi, il cinema lo guardi. È una nuova frontiera per chi non trova spazio nei giornali o in Tv».
La docu-serie è ispirata al suo libro, ma per la prima volta perde il controllo della narrazione. Come è stato?
«L'ho perso è vero. Ma era necessario. Una storia deve poter essere raccontata anche da altri».
Nella fiction è palpabile il risentimento delle famiglie affidatarie e dei ragazzi coinvolti verso di lei e verso il suo podcast. Come l'ha vissuto?
«Era una cosa mi aspettavo. Ci siamo posti il dilemma morale sul raccontare questa storia che riapriva ferite vecchie di anni. Avevamo chiesto di parlare con questi ragazzi, loro hanno scelto di non farlo».
L'accusano di averli cancellati
«Noi siamo andati anche sotto casa loro a cercarli. Non hanno voluto parlare con noi. Siamo stati allontanati con veemenza. Se mi dici di non tornare, poi non capisco quale sia la critica».
Dario intervistato da Repubblica ha raccontato di essersi inventato tutto
«Conferma i nostri sospetti, cioè che dietro le dichiarazioni di questi bimbi ci fossero pressioni enormi sia da parte degli psicologi sia delle famiglie. Ma è anche l'ennesimo collegamento con il caso di Bibbiano e con Claudio Foti».

Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Giugno 2021, 05:01
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