Flavia Scicchitano
Bombe carta, sirene, petardi e la carica con gli idranti della

Flavia Scicchitano
Bombe carta, sirene, petardi e la carica con gli idranti della Polizia. In piazza del Popolo a Roma, la guerriglia temuta è arrivata. La manifestazione che ieri ha radunato alle 19 le categorie più colpite dalla crisi Covid, in protesta contro le disposizioni imposte dall'ultimo Dpcm per fronteggiare la seconda ondata di contagi, si è trasformata in uno scontro violento.
Tra i presenti esponenti di estrema destra, militanti di Forza Nuova, tra cui il leader romano Giuliano Castellino. Proprio all'arrivo di quest'ultimo è salita la tensione, con scontri verbali con i giornalisti presenti. Il corteo pacifico, guidato da esponenti della Lega, era partito da piazza Cavour intorno alle 18 intonando l'inno d'Italia: Conte vaff, Libertà, Te ne vai o no, te ne vai si o no?, gli insulti al presidente del Consiglio Conte. Una volta raggiunta piazza del Popolo i manifestanti hanno alzato al cielo cartellini rossi: Qual è il motivo per cui chiudono le palestre? Perché i ristoratori alle 18 devono chiudere? Siete voi da ricovero ha detto un manifestante al megafono. Poi la situazione è degenerata.
Dalle 19.20 un gruppo di infiltrati facinorosi ha dato vita a scene di guerriglia urbana e devastazione nel cuore della città: una frangia di manifestanti incappucciati ha cominciato a lanciare bombe carta, petardi e fumogeni. La polizia ha usato gli idranti e effettuato cariche. I manifestanti sono indietreggiati verso piazzale Flaminio, dando fuoco ad alcuni cassonetti dei rifiuti e distruggendo monopattini e biciclette, lanciati anche tra le auto in transito. E ancora scontri, dopo una breve pausa, sul ponte Regina Margherita, con lancio di petardi e bottiglie in mezzo alle auto bloccate nel traffico scatenando il panico tra i passanti e gli automobilisti alla guida. E poi ancora a Borgo Pio. Dodici persone sono state fermate per i disordini.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Ottobre 2020, 05:01
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