Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano:

Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano: serve chiudere di nuovo tutto come un anno fa?
«Se l'Italia avesse la forza di sostenere un lockdown pesante, direi di sì. Ma mi rendo conto che stiamo chiedendo già molto ai cittadini, in questa maratona a lungo termine che ha portato risultati in termini di riduzione della velocità ma non, purtroppo, nel controllo del virus. Non ci siamo riusciti».
Cosa consigliare al nuovo Governo?
«Potremmo attuare piccole chiusure, provvedimenti chirurgici solo sui focolai registrati. Poi interverrei sui criteri per i passaggi di colore delle Regioni: vanno rivisti».
Come?
Servono parametri più severi: deve essere più facile assegnare il rosso».
Le piste da sci, chiuse a poche ore dalla prevista riapertura, danno l'idea di un meccanismo inceppato.
«Sì, sarebbe stato possibile decidere almeno con una settimana di anticipo. Non ha funzionato l'interlocuzione con le Regioni. Rappresenta un problema evidente perché ricordiamoci che la filiera degli imprenditori e dei lavoratori, che sta pagando un prezzo troppo alto, si sta sacrificando per il bene comune».
Come si ferma la variante inglese?
«Dobbiamo affrontare la variante via via che il fenomeno muta».
Che cosa spaventa di più?
«Sta prendendo piede velocemente: è più trasmettibile e anche tra i giovani. Anche per le scuole si potrebbe pensare a chiusure mirate. Siamo sul filo di lana e dobbiamo stringere i denti».
In attesa di cosa?
«Delle vaccinazioni disponibili per tutti. Ma prima ancora potremmo tirare un sospiro di sollievo dopo aver vaccinato almeno i più fragili».
Conta anche su Sputnik, il vaccino russo?
«Sì, certo. Se Sputnik dovesse arrivare in primavera, darebbe una bella accelerata alla campagna vaccinale».
È efficace?
«Finalmente sono stati comunicati i dati alla comunità scientifica e direi che sono interessanti. Si tratta di un vaccino paragonabile anche per qualità ad Astrazeneca: utilizza adenovirus anche diversi tra prima e seconda dose. Non sappiamo però se è efficace per la variante inglese».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2021, 05:01
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