Era latitante in super attico di Casal Bruciato. La latitanza d'oro veniva finanziata

Era latitante in super attico di Casal Bruciato. La latitanza d'oro veniva finanziata dai suo soci in affari che quotidianamente provvedevano a tutte le sue necessità. La smania di comunicare e l'ostentazione del suo elevato tenore di vita hanno tradito Claudio De Witt sfuggito alla cattura nel 2011 nel blitz anticrimine battezzato dagli inquirenti amico mio.
I quartieri di Roma sud ed i Castelli Romani, erano le piazze di spaccio che riforniva con carichi di droga. Il suo cognome pesa negli annali della cronaca, come quello di un malavitoso le cui attività criminali sono state sempre trasversali. I poliziotti della squadra mobile lo hanno arrestato
in un appartamento lussuoso di via Diego Angeli, nello stesso palazzo riemerso recentemente alle cronache per essere stato il teatro del tentato omicidio di Maurizio Mattiozzi.
Le indagini - si legge nell'ordinanza di cattura - hanno confermato l'operatività del gruppo sul territorio capitolino, con particolare riguardo ai quartieri di Ponte di Nona, Centocelle, Prenestino, Valle Martella e nella zona di San Cesareo alle porte di Roma. Il nome di De Witt emerse anche nell'inchiesta Caracas accanto ai nomi dei Clan Gallace - Novella e della famiglia Romagnoli operante oltre che a Giardinetti anche sul litorale romano nel narcotraffico.

Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Novembre 2019, 05:01
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