Gianluigi De Palo su Leggo: «Quella bella danza virtuale»

Gianluigi De Palo su Leggo: «Quella bella danza virtuale»

Entro nella stanza e la trovo vestita da ballerina. Tutù rosa, scarpette da punta e capelli raccolti in uno chignon. Si appoggia al termosifone come come fosse la sbarra. Dal pc si sente una voce straniera, francese o giù di lì, che ripetete: Un, due, tre, quatre, cinq, sei, sette e otto. Maddalena ci crede tanto. Quegli otto metri quadri in cui vivono ormai da un anno lei e la sorella sembrano una palestra. Anzi, di più, il Teatro dell'Opera. Non è questione di accontentarsi o raccontarsela, è che lei ha compreso il segreto nascosto che ci sta regalando questa pandemia. Ha capito che si può fare un capolavoro anche se non ci sono le condizioni ideali. Un po' come quei bambini brasiliani che riescono a divertirsi nelle favelas giocando con un arancio raggrinzito. Che la bellezza di ciò che si guarda parte dallo sguardo di chi guarda. I miei figli mi stanno insegnando una lezione che voglio fare mia: non esiste la virtualità, ma tutto è reale se ci si mette in gioco davvero.


occhidipadre@leggo.it


Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Aprile 2021, 14:24
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