Enrico Chillè
Virginia Di Carlo ha già vinto. Secondo i medici non

Enrico Chillè
Virginia Di Carlo ha già vinto. Secondo i medici non avrebbe mai camminato, anzi la sua vita non sarebbe andata oltre la maggiore età. È affetta da tetraparesi spastica sin dalla nascita. Invece ora Virginia ha 27 anni, si è laureata, addirittura è diventata Cavaliere della Repubblica insignita dal Capo dello Stato Sergio Mattarella grazie alla forza di volontà (e anche fiisica) che l'ha sempre contraddistinta. Non solo.
È riuscita anche a realizzare il suo sogno: aprire, insieme alla sorella minore Martina, una scuola di danza per disabili e normodotati.
La struttura si chiama Special Angels Dance School ed ha aperto proprio un anno fa a Druento (Torino), dove Virginia e Martina vivono con la famiglia, grazie a un finanziamento social ottenuto con il crowdfunding. L'obiettivo che le due ragazze si erano poste è infatti quello dell'inclusività, ambienti in cui disabili e normodotati sono perfettamente integrati. «Siamo tutti uguali, anche se ci sono disabilità specifiche su cui lavoriamo. Ci sono ancora molte persone, però, che pensano: Sei disabile, punto. Nelle nostre lezioni prepariamo coreografie che coinvolgono tutti» - spiegano le sorelle Di Carlo a Leggo -. Non avremmo mai immaginato di riuscire ad aprire una scuola con il crowdfunding, non smetteremo mai di ringraziare chi ha contribuito a rendere possibile tutto questo».
Virginia è riuscita a vincere sfide che sembravano impossibili, come quella di camminare e sopravvivere oltre le previsioni dei medici. Ma ha anche preso la patente e si è laureata in Scienze motorie per avere maggiori competenze, con una tesi sulle danze caraibiche, la sua specialità.
Il suo esempio è uno stimolo incredibile per gli allievi disabili, anche se non sempre le cose sono semplici: «Ci sono ragazzi con disabilità intellettive che non riescono a vedermi come un'insegnante e purtroppo è successo anche con alcuni genitori. Non c'è una sola disabilità, per comprenderlo servirebbe una maggiore apertura mentale. Agli allievi che mi dicono questo per me è impossibile, rispondo sempre che la parola impossibile non esiste».
A un anno di distanza dall'apertura della scuola, Virginia e Martina non hanno dubbi su quale sia la loro soddisfazione più grande: «Vedere la felicità di quei genitori che non avrebbero mai immaginato che i figli disabili potessero fare progressi, realizzando una coreografia dall'inizio alla fine. Grazie a noi, i loro figli sono riusciti a sfruttare tutte le loro potenzialità».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Settembre 2020, 05:01
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