Emilio Orlando
Vendevano dosi micidiali di eroina in quantità industriali.

Emilio Orlando Vendevano dosi micidiali di eroina in quantità industriali.
Emilio Orlando
Vendevano dosi micidiali di eroina in quantità industriali. Quell'appartamento a Torre Spaccata era il quartier generale di rifornimento all' ingrosso di molti pusher, che poi rivendevano la droga non solo a Roma, ma anche ai Castelli Romani, a Fiuggi e a Civitavecchia.
I detective di Pamela De Giorgi, dirigente del commissariato Appio, hanno individuato i grossisti dello spaccio partendo proprio dall' osservazione di alcuni spacciatori al dettaglio che vendevano le dosi di morte tra via Appia e viale Palmiro Togliatti. Telecamere, sistemi di videosorveglianza all'avanguardia ed una fitta rete di vedette e complici dell'organizzazione criminale, garantivano, al sessantaquattrenne Angelo Ponzo, alla moglie Miria Cristofalo di 61 anni ed al civitavecchiese quarantacinquenne Fabio Baldi, protezione.
Ogni volta che la polizia e i carabinieri passavano nella zona, la notizia rimbalzava con un tam tam a tutti i membri della banda. Presso la famiglia di narcotrafficanti si rifornivano molto spacciatori africani che rivendevano poi l'eroina e la cocaina in molte zone della Capitale. Il deus ex machina della gang dell'eroina era Angelo Ponzo, molto conosciuto nelle aule di giustizia del tribunale per i suoi trascorsi malavitosi. Nel 2009, Ponzo venne gambizzato a colpi di pistola sotto casa in via Pietro Romano sempre a Torre Spaccata da un suo ex socio in affari per una partita di un chilo di cocaina non pagata. Da qualche anno, aveva ripreso in sordina a tenere le fila dello spaccio nel quartiere.
A riprova dello spessore criminale dei personaggi finiti in manette ieri mattina, la polizia durante le perquisizioni ha sequestrato due chili e mezzo di lenta (eroina), mezz'etto di cocaina e diecimila euro in contanti. Quando all' alba di ieri gli agenti hanno bussato fragorosamente alla porta di Ponzo per notificargli l'ordinanza in carcere, quest'ultimo li ha accolti con un sorriso, non perché fosse contento di essere arrestato di nuovo, ma per un difetto estetico che ha sul volto simile ad un ghigno. Da questo particolare i poliziotti hanno battezzato il blitz anticrimine con il nome sorriso.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Luglio 2019, 05:01
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