Emilio Orlando
Era un crudele assassino, un latitante ricercato in tutta Europa.

Emilio Orlando Era un crudele assassino, un latitante ricercato in tutta Europa.
Emilio Orlando
Era un crudele assassino, un latitante ricercato in tutta Europa. Aveva ucciso a coltellate una giovane prostituta nel 2013 ed era fuggito in Italia. Prima però si era disfatto del corpo della donna gettandolo sotto un ponte in una strada isolata di una località d'Oltralpe. Subito dopo era riuscito a raggiungere il centro della città eterna per trascorrere la latitanza in tutta tranquillità.
Doveva scontare trent' anni di carcere per omicidio, dopo che il tribunale francese di Strasburgo lo aveva condannato in via definitiva. Si nascondeva nei giacigli dei senza fissa dimora, a ridosso di Campo de' Fiori, per dare meno nell' occhio ed evitare i controlli. Viveva come un fantasma, si faceva chiamare con un nome falso per non essere riconosciuto.
Ma proprio quell'imbarazzo che mal celava ed il suo atteggiamento guardingo lo hanno tradito proprio quando si è presentato in caserma dai carabinieri per denunciare lo smarrimento della carta d'identità. Un rischio che ha dovuto correre, altrimenti sarebbe stato scoperto subito. Ma gli è andata male.
L'intuito e l'acume investigativo di un giovane carabiniere, in servizio alla stazione di Piazza Farnese hanno scritto la parola fine alla lunga latitanza del trentacinquenne Ludovic Burger, considerato dalle autorità francesi un fuggitivo particolarmente pericoloso. Quando lo straniero si è presentato negli uffici della Benemerita, il militare che lo ha ricevuto ha notato qualcosa di strano nel suo atteggiamento, tanto da spingerlo ad interrogare la banca dati Sdi Schengen della polizia criminale, dove si possono consultare i precedenti penali e di polizia dei cittadini europei e le note di ricerca per i latitanti. L' uomo ad un primo controllo era risultato pulito, ma al suo nome era collegato un alias sul quale invece pendeva un mandato di arresto internazionale per omicidio con una condanna a trent' anni da scontare in carcere. Dopo aver confrontato le sue impronte digitali, con quelle presenti nel sistema Si.Re.Ne del servizio centrale di cooperazione internazionale del ministero degli Interni e dopo aver avuto il riscontro positivo che si trattava della stessa persona, per Ludovic Burger si sono spalancate le porte del carcere di Regina Coeli in attesa che il latitante venga estradato in Francia per scontare la lunga condanna.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Giugno 2019, 05:01
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