Emilio Orlando
e Luca Calboni
Sono arrivati in via del Quadraro, alla periferia

Emilio Orlando e Luca Calboni Sono arrivati in via del Quadraro, alla periferia
Emilio Orlando
e Luca Calboni
Sono arrivati in via del Quadraro, alla periferia sud della Capitale, con i bus dell'Atac. Come una scolaresca in gita. Solo che i seicento agenti della polizia locale ieri mattina non avevano zaini, ma tenute antisommossa e tanta voglia nella testa e nel cuore. Voglia di mettere fine all'illegalità del clan Casamonica. Voglia di giustizia. Voglia di liberare un pezzo di Roma dal marcio. E lo hanno fatto liberando un'intera collina, dove sorgevano otto villette.
E così, con i caschi in dotazione alcuni e con quelli dello scooter portati da casa altri, ieri mattina all'alba hanno messo in scacco la famiglia sinti che da quarant'anni spadroneggia nella Città Eterna. Iniziano così a sgretolarsi i fortini dello spaccio e del malaffare gestiti dai Casamonica. Li hanno sorpresi nel sonno, dopo un roboante bussare alle porte, alcune aperte solo con piedi di porco e scalpelli.
Sorpresi, ma non più di tanto, si sono lasciati convincere ad uscire dalle loro dimore abusive. Il ritorno completo alla legalità si ristabilirà soltanto dopo la demolizione degli otto villini, che avverrà entro 30 giorni. Al momento la collina del Quadraro, roccaforte aperta h24 della vendita di droga, rimarrà presidiata giorno e notte.
Lo spiazzo fra le case irregolari era considerato la El Dorado dei tossicodipendenti della Capitale e del suo hinterland. Le villette garantivano ai membri del clan, che spacciavano utilizzando le donne appartenenti alla famiglia nomade, impunità per la posizione strategica su cui l'agglomerato era stato eretto nel corso degli anni.
Dall'alto della collina alcune vedette, che lavoravano a turni di otto ore, controllavano attraverso un sistema di videosorveglianza a raggi infrarossi l'arrivo della polizia. Quando veniva segnalato un pericolo, la droga veniva gettata nei caminetti, sempre accesi (anche in agosto...), o nei water, per poi essere recuperata con delle retine posizionate negli scarichi fognari. Gli acquirenti potevano entrare da due versanti: da via del Quadraro o dalla ferrovia che attraversa gli Acquedotti. Un sistema rodato ed infallibile importato dalle piazze di spaccio gestite in Campania dalla Camorra come Le Vele di Secondigliano e di via Labriola.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Novembre 2018, 05:01
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