Emilio Orlando
Colpo di scena inaspettato da parte dell'accusa, alla seconda

Emilio Orlando
Colpo di scena inaspettato da parte dell'accusa, alla seconda udienza del processo per l'omicidio di Luca Sacchi. Nuove prove ed elementi schiaccianti, raccolti dai carabinieri del reparto investigativo di via InSelci complicano ulteriormente la posizione dei due killer e degli altri imputati. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Nadia Plastina, hanno prodotto una perizia balistica, nuovi messaggi telefonici tra gli imputati ed accertamenti bancari. Nell'aula della corte d'Assise a palazzo di Giustizia di piazzale Clodio, dopo il lockdown per l'emergenza Covid-19 è ripartito dibattimento anche con la presenza inattesa di Anastasiya Kylemnyk fidanzata di Luca, imputata e parte civile nel procedimento penale.
Durante il processo la ragazza è rimasta impassibile, con uno sguardo glaciale anche davanti a Alfonso Sacchi e Concetta Galati genitori del di Luca, che insieme al figlio Federico i sono costituiti parti civili. L'efferato omicidio avvenne a sera del 23 ottobre scorso quando il personal trainer di 24 anni, venne colpito con un proiettile alla testa davanti al Jhon Cabot Pub della Caffarella. La fidanzata Anastasiya Kylemnik, baby sitter di 25 anni, raccontò che l'aggressione avvenne durante una rapina. Ma con il passare delle ore l'inchiesta della procura scoprì la verità; una compravendita di droga finita nel sangue. Pochi giorni dopo il delitto Valerio Del Grosso, esecutore materiale dell'omicidio e il suo complice Paolo Pirino, entrambi di San Basilio vennero arrestati.
«Anastasiya era presente in aula - sottolineano gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice legali dei Sacchi - ha ignorato l'intera famiglia Sacchi. Siamo rimasti colpiti dalla freddezza che ha dimostrato di avere». Le prossime udienze ricominceranno il 9 giugno, con un fitto calendario fino al 30 ottobre giorno della sentenza.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Maggio 2020, 05:01
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