Eitan, nonno indagato. Israele: torni in Italia

Si punta sui canali diplomatici per risolvere la vicenda tragica, sotto moltissimi aspetti, di Eitan, il bimbo di 6 anni unico sopravvissuto del disastro della funivia del Mottarone e vittima anche di un presunto rapimento due giorni fa, lui che oggi doveva iniziare le elementari. «Stiamo accertando l'accaduto per poi intervenire», ha spiegato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, mentre nell'inchiesta della Procura di Pavia il nonno, Shmuel Peleg, che ha portato il piccolo in Israele «per il suo bene», a suo dire, affinché cresca col ramo materno della famiglia e non con quello paterno che ne ha la tutela legale in Italia, è stato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di sequestro di persona aggravato. I legali di Peleg, gli avvocati Sara Carsaniga, Paolo Sevesi e Paolo Polizzi, hanno teso una mano per la risoluzione del caso, anche se la partita è molto complicata, sia in sede giudiziaria sia internazionale. «Dopo essere stato estromesso dagli atti e dalle udienze e preoccupato dalle condizioni di salute del nipotino, ha agito d'impulso», hanno spiegato.
Intanto, stando ad un parere del ministero degli Esteri israeliano citato dal sito israeliano N12, Israele deve fare tutto quello che è in suo potere per restituire al più presto Eitan all'Italia. Parere che non ha trovato conferme in ambienti ufficiali. Sul fronte del ramo paterno, dopo le «preoccupazioni» della zia Aya per la salute anche psicologica del bimbo, la cui «casa è a Pavia», il marito della donna, Or Nirko, ha accusato la nonna materna Etty, moglie di Peleg, di essere «parte del rapimento».

Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Settembre 2021, 05:01
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