Ecco Sasà, l'eroe dei portatori di handicap «Io, pensionato, riparo gli scivoli dei disabili»

Raffaele Nappi
C'è chi vorrebbe intitolargli la via, chi lo vuole come cittadino onorario del quartiere, chi sogna di ritrovarselo sindaco, con tanto di fascia tricolore. Il signor Sasà, 82 anni, è diventato il piccolo eroe di Torpignattara: armato di piccoli attrezzi e tanta buona volontà ripara le rampe per la salita e la discesa dai marciapiedi dei disabili, lasciate malconce oramai da tempo. Un gesto genuino e del tutto spontaneo, che ha fatto breccia nel cuore dei residenti.
L'ultimo blitz ieri mattina: Sasà è arrivato alle 10 in punto in via Leonardo Bufalini, cominciando a sistemare gli scivoli in prossimità dell'attraversamento pedonale. Il suo lavoro è durato più di tre ore, tra martello, cazzuola e scalpello. Ma il risultato è stato più che apprezzato dai cittadini del quartiere.
«Ho sistemato e pulito anche in altri punti racconta Sasà Curando le aiuole, sradicando gli alberi secchi, tagliando l'erba alta e piantando terriccio pulito. Mi prendo cura, insomma, del quartiere in cui vivo, facendo quello che posso». Sasà è di poche parole e non preferisce aggiungere altro. «Ho già fatto il mio», conclude. A raccontare le sue gesta ci ha pensato un video pubblicato su Facebook da Gianni Ranalletta, che in poche ore ha ottenuto centinaia di condivisioni.
«Finalmente qualcuno lavora per la comunità, visto che qui non viene nessuno del Comune da un sacco di tempo», commentano i residenti. «Complimenti a quest'uomo con pieno senso di responsabilità. Altruismo vero e puro, prendiamo esempio da lui», dice Gennaro. «Grazie Sasà, uomo dal cuore d'oro. Il suo gesto di grande generosità per la sua città è un esempio e una grossa lezione per tutti noi», spiega Ivan. Qualcuno vorrebbe organizzarsi per fare a Sasà un piccolo regalo, per dargli una sorta di riconoscimento. Qualche altro si è spinto oltre: «Dove sono i fondi per la manutenzione delle strade? si chiede Francesco Eppure sono stati stanziati. Se fossi il Comune mi vergognerei. Anzi, già che ci siamo, dovrebbe essere la sindaca Raggi ad andare in prima persona da Sasà per ringraziarlo».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Ottobre 2019, 05:01
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