È stato il fratellino di Viola a sparare la fucilata mortale

È stato il fratellino di Viola a sparare la fucilata mortale
Una tragedia nella tragedia. Una ragazza adolescente con la vita stroncata da una fucilata. E il peso che graverà per sempre su un bambino di 13 anni. Perché il dito sul grilletto non era quello del padre, ma quello del figlio, il fratellino di Viola: ha usato quell'arma come se fosse un giocattolo. Data la sua età non è imputabile. Il padre invece è indagato per omessa custodia dell'arma.
È un abisso di dolore la vicenda della 15enne uccisa sabato sera da una fucilata nella villetta di San Felice del Benaco, sul lago di Garda. Dopo una notte di interrogatori la verità è venuta fuori. A impugnare il fucile, regolarmente detenuto insieme ad altri 10, non era Roberto Balzaretti, medico legale ed ex assessore ai Servizi sociali del paese. Davanti al pm Francesco Carlo Milanesi ha spiegato che a sparare è stato il figlio più piccolo, 13 anni, in un momento di disattenzione del genitore rientrato dalla caccia. Viola stava attraversando il corridoio: è stata raggiunta in pieno petto dalla rosa di pallettoni. Quando i soccorsi sono arrivati in eliambulanza, la 15enne, studentessa di liceo, era già morta.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Ottobre 2021, 05:01
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