È stata licenziata dopo aver denunciato di essere stata vittima di revenge

È stata licenziata dopo aver denunciato di essere stata vittima di revenge porn la 40enne bresciana i cui video hot privati sono stati resi pubblici per un vendetta (appunto, il reato di revenge porn) e diventati virali.
Così diffusi da essere addirittura entrati nelle chat di poliziotti e carabinieri. Sta di fatto che la Procura di Brescia, nei giorni scorsi, ha iscritto tre persone nel registro degli indagati.
In un supplemento di denuncia, la donna (che svolge una libera professione) ha fornito altri nominativi e contatti di chi avrebbe contribuito a far girare i video, allegando appunto anche screen shot di chat di poliziotti e carabinieri nelle quali i video hot sono girati con gli uomini in divisa che hanno commentato senza però mai fermarne la diffusione.
Ma ieri è arrivato il licenziamento da parte di uno degli studi professionali presso cui la donna lavorava: il provvedimento sarebbe scattato per un danno di immagine, perché il datore di lavoro sostiene di ricevere chiamate da uomini che vogliono un appuntamento con la professionista «ma senza far alcun riferimento alla problematica da affrontare e senza lasciare recapito telefonico».
«Spero non sia vero, oppure che ci ha realmente agito così torni sui suoi passi. Già è difficile immaginare lo sconforto, il dolore e lo strazio di chi è vittima di simili situazioni. Ma se coloro che trovano il coraggio di denunciare non vengono nemmeno tutelati, anzi si ritrovano allontanati e isolati, è un dramma che si aggiunge ad un altro dramma», scrive il capo politico del Movimento 5Stelle, Vito Crimi. (M.Fab.)

Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Febbraio 2020, 05:01
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