Donatella Aragozzini
Gigi Proietti apre la stagione del Globe Theatre, tempio

Donatella Aragozzini Gigi Proietti apre la stagione del Globe Theatre, tempio
Donatella Aragozzini
Gigi Proietti apre la stagione del Globe Theatre, tempio romano dell'opera shakespeariana del quale è direttore artistico, con una scelta inconsueta, lo spettacolo Ghost Writers (Shakespeare vs Cervantes) che mette in dubbio l'identità, niente meno, del Bardo. In scena Giuseppe Zeno.
Qual è la teoria portata avanti dal testo?
«Partendo da studi accademici approfonditi, sostiene che dietro a Shakespeare c'erano Michelangelo Florio, fuggito dall'Inquisizione, e suo figlio Giovanni, l'autore del primo dizionario italiano/inglese. È più che una suggestione, avvalorata dal fatto che i manoscritti di Shakespeare sono conservati dai conti di Pembroke, i suoi protettori, che da quattro secoli si rifiutano di farli vedere».
Interpreta Cervantes: che c'entra l'autore del Don Chisciotte con questa storia?
«Il pretesto è un incontro tra Giovanni Florio e Cervantes, ricoverato all'ospedale di Messina dopo la battaglia di Lepanto, che è anche un incontro tra due diversi modi di essere poeta: Cervantes ci mette la faccia, Florio, avendo un accordo economico, ha agi e ricchezze, ma lascia che un altro si prenda la gloria al suo posto».
Dopo Roma ci saranno altre date?
«Ce lo auguriamo, visto il valore del testo. In autunno riprenderò anche Non si uccidono così anche i cavalli?, per la regia di Giancarlo Fares, dal romanzo di McCoy».
In tv è reduce dal successo della fiction Mentre ero via, con Vittoria Puccini.
«È andata molto bene, nonostante ci scontravamo con le partite di Europa League. È stata una grande soddisfazione».
Ora cosa sta girando?
«Una serie Rai con Vanessa Incontrada, Angela, tre episodi diretti da Andrea Porporati in cui ci sarà molta azione. Io sarò un ex militare che deve prendersi cura di una donna invischiata in un inseguimento».
Il Paradiso delle Signore, di cui è stato protagonista, ha rischiato di non essere riconfermato?
«Sarebbe stato un peccato perché è un prodotto italiano, di qualità e con un importante indotto. E poi, se va avanti e piace, vuol dire che il lavoro fatto prima è buono».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Giugno 2019, 05:01
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