Domenico Zurlo
Un lunedì da incubo per migliaia di passeggeri. Da Roma a

Domenico Zurlo Un lunedì da incubo per migliaia di passeggeri. Da Roma a
Domenico Zurlo
Un lunedì da incubo per migliaia di passeggeri. Da Roma a Firenze, da Milano a Napoli, da Torino a Bologna e Venezia, la scena è sempre la stessa: viaggiatori arrabbiati e sconfortati, gli occhi fissi sui tabelloni impazziti che segnavano fino a 4 ore di ritardo per i loro treni. Un caos durato oltre mezza giornata, una giornata da dimenticare per pendolari e turisti.
Tutto è iniziato intorno alle 5 del mattino, quando è andata in fiamme una cabina elettrica dell'Alta Velocità nei pressi della stazione di Rovezzano (Firenze): tre roghi dolosi, di matrice forse anarchica, con gli investigatori che ipotizzano il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. «Noi non c'entriamo nulla», ha specificato il movimento No Tav tramite il leader Alberto Perino. «È bastata una sigaretta all'aria aperta per mandare in tilt questo gigante con i piedi d'argilla», il testo apparso su un sito web di area anarchica: non una vera rivendicazione, certamente uno sberleffo per i tanti cittadini inviperiti per i disagi.
L'incendio ha paralizzato la linea Milano-Roma-Napoli, con numeri impietosi: punte di 240 minuti di ritardo, 42 treni cancellati per Trenitalia e Italo, che hanno subito annunciato rimborsi dei biglietti per i passeggeri interessati. L'emergenza è rientrata intorno alle 15, ha fatto sapere FS in una nota, con le linee Lenta e Direttissima tornate a garantire il 100% della circolazione ferroviaria.
La rabbia è montata anche nel governo: «Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità affinché i colpevoli siano severamente puniti per i disagi creati», ha twittato il premier Giuseppe Conte. Durissimo il vicepremier Luigi Di Maio che ha parlato di «attentato allo Stato», mentre il ministro dell'Interno Matteo Salvini, dopo un sopralluogo sul luogo dell'incendio, ha descritto l'atto come un «evidente sabotaggio» e assicurato che «questo atto di criminalità non resterà impunito».
Già cinque anni fa, a dicembre 2014, la stessa zona era stata teatro di una tentata «azione dimostrativa» per bloccare il traffico ferroviario: all'epoca il sabotaggio fallì grazie all'intervento dei tecnici delle ferrovie che riuscirono a spegnere in tempo l'incendio al pozzetto elettrico. Come ieri, anche allora l'episodio non fu mai rivendicato.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Luglio 2019, 05:01
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