Domenico Zurlo
Sono passati quasi 18 anni dai tragici attentati alle Torri Gemelle

Domenico Zurlo
Sono passati quasi 18 anni dai tragici attentati alle Torri Gemelle di New York: era l'11 settembre del 2001 quando nell'attacco al simbolo della Grande Mela morirono 2753 persone, quasi la metà delle quali non sono mai state identificate. Una di loro però da ieri invece un nome ce l'ha: grazie ai test del dna sui suoi resti, recuperati nel 2013, è stato infatti possibile identificare la vittima numero 1643, un uomo.
Ad annunciarlo è stato l'ufficio dei medici legali, il New York City Medical Examiner's Office: non è stata però resa nota le generalità della vittima, la quinta negli ultimi cinque anni a riavere un nome ed un cognome, a fronte delle 1110 persone ancora avvolte nel mistero tra le macerie del World Trade Center. L'ultimo in ordine di tempo, a luglio 2018, era stato un 26enne, Scott Michael Johnson, che lavorava come operatore finanziario all'89° piano della Torre Sud. Dallo scorso settembre il progresso ha però messo a disposizione nuove tecniche per aumentare il numero dei parenti delle vittime che non hanno mai avuto una tomba su cui piangere. L'anonimo di ieri è il primo a essere identificato con questa nuova tecnica: i resti ossei vengono inseriti in una camera ad azoto liquido a 200 gradi sottozero, le ossa vengono più facilmente polverizzate ed è possibile estrarre una quantità maggiore di Dna.
Proprio per sensibilizzare su questa tematica, qualche anno dopo gli attentati nacque il World Trade Center Families for Proper Burial, un comitato delle famiglie delle vittime che chiedeva una degna sepoltura per i martiri dell'11 settembre: sebbene sia difficile che si riesca a dare un nome a quei 1110 corpi finiti in frammenti tra le macerie, tuttora le famiglie non si arrendono e chiedono ai medici legali di fare altrettanto e di non dimenticare quelle persone rimaste senza generalità.
Molte delle vittime morirono per lo schianto degli aerei, altre in seguito al crollo, altri ancora si gettarono disperati dalle finestre, come testimoniarono le scioccanti immagini di quei giorni in un attacco che sconvolse tutto il mondo. E 18 anni dopo quell'orrore, in una New York che non è stata più la stessa, persino il 9/11 Victim Compensation Fund, il fondo che doveva sostenere i sopravvissuti per le loro spese mediche, rischia di rimanere con le casse semivuote. Il comico e volto tv Jon Stewart, tra i maggiori sostenitori del fondo, ha avuto parole di fuoco per il Congresso e per i deputati che hanno sottovalutato la questione: «Dovreste vergognarvi di voi stessi». A quasi 20 anni da quel giorno drammatico, il rischio è che il tempo cancelli la memoria.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Giugno 2019, 05:01
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