Domenico Zurlo
L'Italia è e sarà sempre più un Paese per vecchi.

Domenico Zurlo
L'Italia è e sarà sempre più un Paese per vecchi. Non è il titolo di un remake nostrano del film dei fratelli Coen, ma ciò che l'ultimo report dell'Istat «Il futuro demografico del Paese», pubblicato ieri, prevede per i prossimi cinquant'anni. Una realtà che va sempre di più in questa direzione, se avranno ragione le stime dell'istituto nazionale di statistica: stime raffiguranti un Belpaese che, nel 2065, potrebbe avere un calo di circa sei milioni di unità, dagli oltre 60 attuali a poco più di 54, con un misero 9% di probabilità di errore.
Il report vede un Paese spaccato in due, se è vero che nel Centro-Nord il progressivo declino inizierebbe solo dal 2045 in avanti, mentre il Sud perderebbe popolazione per tutto l'arco del periodo a vantaggio dell'altra metà del Paese: il Mezzogiorno si ritroverebbe ad accogliere il 29% dei residenti contro il 34% attuale, una migrazione interregionale destinata a diminuire solo con il progressivo invecchiamento degli italiani dovuto alla riduzione di giovani e adulti. I decessi inoltre supereranno di gran lunga le nascite fino a raddoppiarle: a fronte di 424mila nuovi nascituri, a passare a miglior vita saranno fino a 854mila persone nel lungo periodo, con un netto aumento successivamente al 2040.
Un invecchiamento inesorabile, con la vita media che crescerà di oltre cinque anni (da 80,6 a 86,1 anni per l'uomo, da 85 a 90,2 per la donna), l'età media che salirà dai quasi 45 anni attuali ad oltre 50 nel 2065, ed un «picco» nel 2045-2050, quando un italiano su tre sarà ultrasessantacinquenne: fenomeno spiegabile - seppur parzialmente - con l'approdo in età senile delle coorti del baby boom, nate negli anni 60 e 70, in cui ci fu un notevole picco delle nascite.
In definitiva, un'Italia sempre più vecchia, spopolata, con un Mezzogiorno svuotato dei suoi abitanti e soprattutto dei suoi giovani. In compenso, ad aumentare la popolazione ci penseranno gli immigrati, che l'Istat stima in 2,6 milioni in più nell'intero periodo: quasi un'invasione, i cui effetti saranno tanto imprevedibili quanto evitabili, se solo decidessimo di fare qualche figlio in più. Facilissimo, almeno a dirsi.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Maggio 2018, 10:38
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