Domenico Zurlo
Era già successo 4 anni e mezzo fa, nel novembre del 2015:

Domenico Zurlo Era già successo 4 anni e mezzo fa, nel novembre del 2015:
Domenico Zurlo
Era già successo 4 anni e mezzo fa, nel novembre del 2015: allora a morire furono 116 persone. Ripiomba nell'incubo il Myanmar dopo la terribile frana in una miniera di giada nella regione di Hpakant, nel Nord del Paese: il bilancio è di almeno 126 vittime, secondo quanto riferito dalle autorità, ma col passare delle ore si aggrava sempre di più.
Hanno perso la vita decine di minatori, «travolti da un'ondata di fango che ha colpito la miniera dopo le forti piogge», ha fatto sapere il dipartimento dei vigili del fuoco nella mattinata di ieri, sulla pagina facebook istituzionale. Le operazioni di soccorso sono state poi sospese proprio a causa delle piogge.
In quelle miniere non c'erano però soltanto minatori, ma anche tanta gente comune, che per sbarcare il lunario cercava di raccogliere materiale di scarto da poi rivendere. Nel Nord del Myanmar viene infatti estratto un tipo di giada pregiatissima, molto richiesta sul mercato: all'alto valore della merce non corrisponde però spesso una uguale retribuzione per chi in quelle miniere ci lavora, spesso sottopagati e costretti a turni massacranti.
«Nel giro di un minuto ho visto decine di persone scomparire sotto il fango. Chiedevano aiuto, ma nessuno poteva fare niente. Sentivo urlare: corri, corri», ha raccontato alla Bbc Maung Khaing, un minatore 38enne sopravvissuto alla tragedia per miracolo. Già mercoledì la polizia aveva sconsigliato agli abitanti della zona di entrare nella miniera, per via delle condizioni meteo: è finita nel peggiore dei modi.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Luglio 2020, 05:01
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