Domenico Zurlo
È un Beppe Grillo fuori di sé quello che ieri, in un

Domenico Zurlo
È un Beppe Grillo fuori di sé quello che ieri, in un video sui suoi canali social, si è sfogato a difesa del figlio Ciro, indagato insieme a tre amici per un presunto caso di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 19 anni, avvenuto in Sardegna nell'estate del 2019. «Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale - ha detto il fondatore e garante del Movimento 5 Stelle - io voglio chiedere perché non sono stati arrestati. La legge dice che andavano presi e messi in galera, e interrogati».
«E invece», aggiunge Grillo, sono liberi «perché vi siete resi conto che non è vero niente, perché una persona che viene stuprata la mattina, che al pomeriggio fa kitesurf e dopo 8 giorni fa la denuncia, vi è sembrato strano». «E poi c'è un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c'è consensualità. Sono ragazzi di 19 anni, che ridono e che si divertono, e saltellano in mutande, perché sono quattro coglioni, non quattro stupratori».
Il filmato, di meno di due minuti, ha suscitato indignazione bipartisan, da Maria Elena Boschi, che lo ha definito «scandaloso» e «pieno di maschilismo», a Matteo Salvini, che ha ironizzato sul «garantismo a giorni alterni» del garante del M5S. La reazione più dura viene però dai genitori della 19enne, che si dicono «distrutti»: «Cercare di trascinare la vittima sul banco degli imputati, cercare di sminuire e ridicolizzare il dolore, la disperazione e l'angoscia della vittima e dei suoi cari sono strategie misere e già viste», le loro parole in esclusiva all'Adnkronos, attraverso il legale Giulia Bongiorno.
Il giovane Ciro e gli amici sono stati sentiti qualche giorno fa dalla procura di Tempio Pausania: secondo le accuse degli inquirenti, la ragazza sarebbe stata «presa per i capelli e costretta a fare sesso», ipotesi respinta dai ragazzi, che davanti ai pm avrebbero ripetuto la versione dei rapporti consenzienti. Una versione, secondo Grillo, avvalorata anche dalla testimonianza della madre, Parvin Tadjik, che dormiva nell'appartamento accanto ma che non si è accorta di niente. Saranno i magistrati ora a capire se rinviare a giudizio i quattro giovani o se archiviare tutto: la decisione è attesa a giorni.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Aprile 2021, 05:01
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