«Dj Avicii è morto suicida non ha retto lo stress»

Ernesto De Franceschi
«Tim non poteva più andare avanti. Voleva trovare la pace, ha lavorato a ritmi che lo hanno portato a livelli di stress estremo». Tim aveva milioni di follower nei social, ma era un uomo tremendamente fragile. Tim Bergling per tutti era Avicii, uno dei dj più pagati e amati al mondo. La famiglia della star della musica elettronica, trovata morta a 28 anni lo scorso 20 aprile in Oman, ha diramato un comunicato che potrebbe far pensare al suicidio. Tutto deve ancora essere chiarito dalla polizia locale, ma le parole sono eloquenti.
«Il nostro amato Tim - scrivono i famigliari - era in continua ricerca, un'anima artistica fragile alla ricerca di risposte a domande esistenziali. Un perfezionista che ha viaggiato e lavorato duramente a un ritmo che lo ha portato ad uno stress estremo. Voleva trovare un equilibrio nella vita per essere felice e poter fare ciò che amava di più: la musica. Soffriva dei suoi pensieri sul significato della vita e sulla felicità. Non poteva più andare avanti. Voleva trovare la pace». Invece ha trovato la morte in un'anonima stanza di un hotel in Oman.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Aprile 2018, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA