Difficile immaginare che i ragazzi non abbiano un accesso ai Social, dalle medie

Difficile immaginare che i ragazzi non abbiano un accesso ai Social, dalle medie in poi, soprattutto. E non è così ovvio che i genitori ne facciano parte, riuscendo quindi a tutelarli. Perché sembra essere un modo di comunicare diverso, filtrato dalla barriera di un computer o un telefono, ma ha invece la medesima importanza. È sempre il solito Scripta manent, che vale se scritto con una penna o scritto online. La capacità di valutare ciò che si posta, o se si è in qualche modo vittime di attenzioni sgradevoli, si può imparare. Il libro di Federico Taddia e Carlotta Cubeddu è molto pratico, tanti esempi - per altro molto frequenti - e indicazioni evidenti ed efficaci. Pensato per i ragazzi, è una buona indicazione anche per gli adulti. La chiave? La comunicazione non ostile, auspicabile nel web e non solo.
Penso, parlo, posto di C. Cubeddu
e F. Taddia, Il Castoro, 12,50 euro

Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Maggio 2019, 05:01
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