Dai roghi alla Movida Task force per Roma

Paola Lo Mele
Prefettura, Campidoglio e Regione Lazio unite per la sicurezza di Roma. È stato firmato ieri un Patto ad hoc, a Palazzo Valentini, in cui si mettono nero su bianco diverse azioni da mettere in campo in maniera congiunta: dal contrasto ai roghi nei pressi dei campi nomadi alla cosiddetta malamovida', fino alle occupazioni abusive degli immobili.
«La lotta alle criminalità organizzata va avanti. Non arretreremo di un passo», ha promesso la prima cittadina. Le tre istituzioni - in base alle previsioni del Patto che dura due anni ed è rinnovabile - opereranno insieme per elevare gli standard di sicurezza della città e contrastare le situazioni di illegalità. Tra gli obiettivi, ad esempio, c'è il censimento delle telecamere per collegare i flussi di videosorveglianza verso la sala operativa della Questura. Prevista anche «una più efficace azione di contrasto all'abusivismo commerciale».
Il Comune si impegna, tra le altre cose, ad «istituire la figura del vigile di quartiere e del referente di quartiere presso i gruppi territoriali della polizia locale più periferici». Per il contrasto ai roghi in prossimità dei campi spicca l'impegno finanziario della Regione Lazio «destinato a specifici progetti volti all'eliminazione delle situazioni di degrado esistenti». Roma Capitale «provvederà a tradurre in progetti esecutivi gli studi di fattibilità già realizzati per l'installazione di sistemi di videosorveglianza su 6 campi rom».
Non finisce qui. È in arrivo anche la sperimentazione del sistema delle fototrappole per verificare il corretto conferimento dei rifiuti e punire gli illeciti. «Ci impegniamo ad assumere 500 agenti di Polizia Locale nel corso del 2019 e a investire 4 milioni e mezzo di euro nei prossimi tre anni in interventi concreti per la sicurezza e presidio del territorio», ha spiegato Raggi.
Le tre istituzioni, nell'ambito delle rispettive competenze, dovranno poi «proseguire l'azione di contrasto al fenomeno delle occupazioni arbitrarie di immobili e ad individuare un iter amministrativo volto a ridurre in un tempo ragionevole il numero dei cespiti già occupati garantendo tuttavia i necessari interventi assistenziali alle persone in condizioni di fragilità».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Aprile 2019, 05:01
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