Cucine da incubo non è niente, in confronto a quello che potrebbe accadere

Cucine da incubo non è niente, in confronto a quello che potrebbe accadere nelle mense delle scuole di Roma a partire dal prossimo settembre. Nel servizio di refezione scolastica del Campidoglio, infatti, l'aria sta cambiando e il rischio è che cambi in peggio. È in corso l'aggiudicazione provvisoria del bando di Roma Capitale ma le cuoche sono sul piede di guerra: oggi sit-in in Campidoglio e la prossima settimana, 30 e 31 maggio, due giorni di sciopero con fornelli spenti e panini per tutti.
Il motivo? Il costo del pasto, partito da 5,52 euro al giorno per bambino, è sceso tra i 4,10 e 4,50 euro. «Le famiglie devono sapere cosa accade - spiega Elena Schifino, segretario di Filcams Cgil Roma e Lazio - qualitativamente quanto può essere buono il pasto dei bambini se costa a malapena 4 euro? Inoltre denunciamo anche la presenza di una clausola sociale troppo debole». Il problema infatti riguarda il cibo ma anche il lavoro degli addetti alle mense: «Il rischio - spiega la Fisascat Cisl di Roma e Lazio - riguarda anche la sicurezza del posto di lavoro per migliaia di persone a cui potrebbero essere tagliati salario, occupazione e diritti». Il problema riguarda le mense delle scuole comunali dell'infanzia, delle elementari e delle medie dove c'è la refezione. Da quest'anno si aggiungono anche i nidi dove, di norma, il pasto giornaliero tra latte e omogeneizzati dovrebbe costare di più. Invece è tutto equiparato, a circa 4 euro. (L. Loi.)

Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Maggio 2019, 05:01
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