«Cucchi fu pestato dai carabinieri»

Enrico Chillè
«Roberto Mandolini venne da me, mi disse che era successo un casino: i suoi ragazzi, presumo i carabinieri che avevano proceduto all'arresto, avevano massacrato di botte Stefano Cucchi». La deposizione di Riccardo Casamassima, maresciallo dei carabinieri, ha fatto riaprire il caso sulla morte di Stefano Cucchi, il geometra romano deceduto nell'ottobre 2009 all'ospedale Sandro Pertini, una settimana dopo il suo arresto per possesso di droga.
Casamassima, di fronte alla prima corte d'Assise di Roma, ha rivelato in qualità di testimone-chiave del processo bis: «La mia compagna, Maria Rosati, all'epoca lavorava come autista del comandante Mastronardi e fu lei a sentire il nome di Cucchi. Il figlio di Mastronardi, anche lui carabiniere, mi disse di essere stato nella caserma di Tor Sapienza la notte dell'arresto, sostenendo di non aver mai visto una persona ridotta così male. Non ero coinvolto in prima persona nel caso, ma negli anni ho visto colleghi coprirsi e falsificare verbali, quindi nel 2015 ho deciso di denunciare anche se temevo ritorsioni, cosa che si è puntualmente verificata. C'è chi ha cercato di punirmi con provvedimenti disciplinari e di screditarmi, ora lavoro accanto a persone che insultano sui social me e la mia compagna». Il maresciallo Casamassima ha parlato poi del colloquio avuto con Mandolini nel 2016, circa un anno dopo la prima denuncia: «Ci siamo guardati male, gli avevo consigliato di andare a parlare con il pubblico ministero e raccontare ciò che sapeva, ma lui mi disse di no, sostenendo che il pm ce l'avesse con lui».
Dopo la deposizione di Casamassima, Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, ha dichiarato: «La mia famiglia insegue la verità da tanti, troppi anni. Mandolini, durante il primo proceso, raccontò che quella era stata una serata tranquilla e piacevole, e che Stefano era apparso molto simpatico. Oggi, invece, ascoltiamo tutta un'altra storia, si parla di pestaggio. Ogni volta che entro in quest'aula ho la pelle d'oca, ma ci stiamo avvicinando alla verità».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Maggio 2018, 05:01
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