Coronavirus, primo arresto per frode allo Stato

Emilio Orlando
Primo arresto per una maxi frode sulle mascherine. È finito in cella l'imprenditore romano Antonello Ieffi, 42 anni, ex fidanzato di Manuela Arcuri e finito alla ribalta delle cronache, nel 2013, per essere stato vittima di un pestaggio da parte degli uomini di Tamara Pisnoli, ex moglie del giocatore della Roma Daniele De Rossi, per un credito non restituito di 85mila euro. L'arresto di Ieffi è il frutto di un'indagine lampo della Guardia di finanza del comando provinciale di Roma sui controlli relativi ai dispositivi di sicurezza individuale ai tempi del coronavirus molto richiesti dalle forze di polizia e dai dipendenti pubblici e privati che lavorano a contatto con il pubblico.
Ieffi, secondo quanto è emerso dalle indagini degli investigatori del colonnello Gianluca Capecci ha pensato di approfittare dell'emergenza sanitaria per mettere a segno una truffa nell'aggiudicazione di un appalto da oltre 15 milioni di euro per la fornitura di 24 milioni di mascherine agli ospedali italiani. L'imprenditore, si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Valerio Savio: «Al fine di aggirare le norme e vi nere l'appalto pubblico, si è avvalso di una ditta schermo, un'azienda che, nella ragione sociale, riportava coltivazione di fondi, allevamento di animali e altre attività agricole che nulla avevano a che vedere con le competenze sanitarie. E che non solo non era in grado di consegnare le mascherine nei tempi richiesti dal bando, ma non aveva neppure i soldi per pagare la merce che doveva acquistare e poi rifornire alla pubblica amministrazione».
Le lenti d'ingrandimento della procura si sono posate sulle società, che in realtà erano semplici spicciatrici di denaro dopo la denuncia della Consip, la centrale d'acquisto della pubblica amministrazione che effettua tutti i controlli qualitativi e sui requisiti delle società che vogliono partecipare ad appalti pubblici anche quando questi hanno carattere d'emergenza. Guanti, occhiali protettivi, tute di protezione, camici e soluzioni igienizzanti, per un valore complessivo di oltre 73 milioni di euro, era l'appalto che Ieffi era riuscito ad aggiudicarsi dopo aver sostituito uno dei componenti del consiglio d'amministrazione che in passato aveva avuto problemi con la legge.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Aprile 2020, 05:01
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