Con la lima hanno tagliato le sbarre. Hanno scavalcato l'alto muro di cinta, con

Con la lima hanno tagliato le sbarre. Hanno scavalcato l'alto muro di cinta, con un fune ricavata da lenzuola annodate si sono calati aiutandosi con un tubo dell'acqua. E' l'ultima di una lunga sere di evasioni, dal carcere romano di Rebibbia, il penitenziario a ridosso della via Tiburtina, dove sono rinchiusi i detenuti già condannati i via definitiva.
Ieri mattina, un'altra rocambolesca evasione di due prigionieri di etnia Rom. Davad Zukanovic, nato a Olbia 40 anni fa ed il quarantaseienne Lil Ahmetovic con alle spalle reati contro il patrimonio, erano reclusi entrambi con fine pena 2029. Entrambi sono considerati pericolosi e disposti a tutto pur di non farsi riacciuffare.
Secondo il Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria, sarebbero stati favoriti dal mancato funzionamento del sistema anti-scavalcamento e dall'assenza di sentinelle nel perimetro del carcere. L'evasione è avvenuta in piena notte. I due, approfittando del buio e grazie all'aiuto di complici interni all'istituto di pena, hanno lasciato la propria cella e, indisturbati, si sono diretti nel cortile durante il cambio turno. Nell'ombra si sono appiattiti contro il muro e sono riusciti a raggiungere la parte meno sorvegliata e più facile da scavalcare. Poi, con una corda fatta con le lenzuola sono scesi all'esterno dove li aspettavano altri rom con la macchina, a bordo della quale si sono dileguati fuori Roma. I secondini si sono accorti dell'assenza di Zukanovic e di Ahmetovic solo la mattina, quando hanno aperto le celle. Per tutta la giornata di ieri, polizia e carabinieri (dopo che le foto segnaletiche dei due fuggiaschi sono rimbalzate su tutte le volanti e le gazzelle) hanno organizzato un caccia all'uomo anche nella zona dei Castelli Romani, dove si presuma possano essersi nascosti presso alcuni connazionali. (E.Orl.)

Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Giugno 2020, 05:01
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