Commercianti, giù le saracinesche «Riaprite la fermata metropolitana»

Simone Pierini
«Raggi la scala non regge». È solo uno dei numerosi cartelloni esposti dai commercianti di piazza Barberini, in protesta contro la sindaca di Roma per il prorogarsi della chiusura della stazione della metro che ha raggiunto i 270 giorni. Un sit in in piena regola quello dei commercianti che ieri mattina hanno indetto la serrata dei loro esercizi commerciali mantenendo le serrande abbassate. Alla manifestazione, organizzata dai commercianti che si sono riuniti in un comitato, i titolari delle attività della piazza e delle strade adiacenti, via Veneto, via Sistina, via del Tritone. Sono scesi in strada per mostrare tutta la loro rabbia per una situazione di stallo che sta mettendo in ginocchio i loro affari. «Virginia apri la metro», hanno scandito in coro.
Tanti i cartelli di protesta: da «Veni, vidichiuso» a «Lasciati soli, lasciati a piedi», si legge. «C'è stata un partecipazione importante perché qui tutti chiediamo certezze. La stazione è ancora chiusa - dicono i negozianti mentre espongono in piazza lo striscione Aspettiamo la metro da 270 giorni - e al Campidoglio chiediamo di sapere quando verrà riaperta». Una chiusura che, secondo una stima dei negozianti, ha portato un calo del fatturato del 30-40%. «Siamo in sofferenza anche per le vendite natalizie - spiegano - Raggi ci dica quando potremo tornare alla normalità». E il Pd, per voce di Stefano Pedica, ha colto la palla al balzo per attaccare la prima cittadina chiedendo «risarcimenti ai commercianti per i danni che stanno subendo. Raggi non può ignorare le loro proteste».
«In attesa di sapere quando riaprirà la stazione della metro - aggiunge Pedica - è giusto che il Campidoglio sostenga i commercianti che hanno registrato un notevole calo degli affari. Tra pochi giorni è Natale. Cosa dirà la sindaca ai turisti che troveranno le porte della metro sbarrate? Dirà che è passato lo tsunami-Raggi? Oramai siamo alla frutta». «La chiusura della Metro Barberini oltre a rappresentare una vergogna per la Capitale d'Italia sta diventando una piaga sociale» ammette la Fiepet-Confesercenti in nota del presidente Claudio Pica. «Un danno per Roma - spiega Pica - e per il Pil cittadino dove i pubblici esercizi contribuiscono con una buona fetta percentuale al suo incremento».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Dicembre 2019, 05:01
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