CLAN ALLA SBARRA

CLAN ALLA SBARRA
Emilio Orlando
A Roma poteva scoppiare una guerra di mafia tra calabresi e appartenenti alla Ndrangheta. «I Casamonica si definivano mafiosi, parlando in strada a Porta Furba dicevano abbiamo le regole come i calabresi, siamo come gli ndranghetisti che hanno regole». Sono le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Massimiliano Fazzari rese ieri mattina, in video conferenza da una località protetta, ai giudici di piazzale Clodio durante in maxiprocesso Gramigna che vede imputati 44 appartenenti ai clan Casamonica, Spada e Di Silvio accusati di associazione mafiosa finalizzata al traffico, allo spaccio di droga, all'estorsione, l'usura e detenzione illegale di armi.
La maxi inchiesta coordinata, da Michele Prestipino della direzione distrettuale antimafia e dal pubblico ministero Giovanni Musarò, è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale. Uno spaccato criminale romano che vede come fonte di approvvigionamento della cocaina l' Ndrangheta e i suoi emissari presenti nella Capitale che ormai hanno in mano il narcotraffico per rifornire le piazze di spaccio. La roccaforte ed il quartier generale del clan Casamonica, secondo Fazzari è stato fino al suo abbattimento voluto dalla sindaca Virginia Raggi, l'agglomerato di villette abusive di via del Quadraro, da dove venivano presi gli accordi commerciali e criminali direttamente con le Ndrine dei Morabito di Africo e con altri gruppi specializzati nell'importazione di cocaina. «Un supermarket della droga».
In un'aula gremita di avvocati, parenti degli imputati e detenuti collegati in videoconferenza, sotto le puntuali e precise domande del sostituto procuratore Giovanni Musarò, il collaboratore di giustizia ha ricostruito un importante periodo storico dell' escalation criminale della famiglia Sinti più temuta in Italia e più radicata nel malaffare. Non solo spaccio di droga ma anche usura, estorsioni ed intimidazioni con armi in pugno nei confronti di donne, imprenditori e persone indebitate con il clan. «I Casamonica offrono prestiti, di solito chiedono il 20% - ha dichiarato inquadrato di spalle Massimiliano Fazzari - a me il 10% perché ero amico, puoi pagare anche per 10-20 anni, fanno come vogliono, lì poi sono botte, se hai un locale ti levano il locale, se hai una casa levano casa».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Gennaio 2020, 05:01
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