CLAN ALLA SBARRA

CLAN ALLA SBARRA
Loris Alba
È partito ieri il maxiprocesso al clan Casamonica. Più di 40 gli imputati con molteplici accuse, che vanno dall'associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all'usura, all'estorsione e alla detenzione illegale di armi. Il processo è arrivato dopo l'indagine ribattezzata Gramigna - coordinata dal procuratore Michele Prestipino e dal pm Giovanni Musarò - che ha sgominato il clan azzerando la roccaforte nella zona della Romanina. Il processo è iniziato con le costituzioni di parti civili del Comune di Roma e di altre associazioni che lottano contro la mafia e la criminalità organizzata nel territorio laziale e romano. Lo scorso luglio, dopo l'udienza preliminare, si erano già costituiti parte civile la Regione Lazio, l'Associazione Caponnetto, l'Associazione Sos Impresa e l'Ambulatorio anti-usura onlus.
Il maxi processo, senza precedenti, servirà a provare definitivamente come il gruppo di criminali della famiglia Casamonica, di origine rom, si sia trasformato - con il passare negli anni - in una vera e propria associazione di carattere mafioso e criminale sempre più radicata nel territorio della Capitale e dedita ad attività illegali come spaccio di sostanze stupefacenti, usura, estorsioni, traffico e possesso illegale di armi.
Il clan di etnia rom, dopo i sequestri degli ultimi mesi - dagli immobili ai terreni passando per suv e auto di lusso - rischia così di essere messo definitivamente in ginocchio con una sentenza che potrebbe essere epocale. La sindaca Virginia Raggi, prima ancora dell'ex ministro degli Interni Matteo Salvini, era stata presente all'abbattimento di diverse ville di proprietà del clan che spadroneggia nella Capitale ormai da decenni.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Ottobre 2019, 05:01
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