Chiamatelo istinto animale o segno del destino, fatto sta che lunedì sera l'aquila

Chiamatelo istinto animale o segno del destino, fatto sta che lunedì sera l'aquila Olympia aveva capito che sull'Olimpico tirava una brutta aria. Il magnifico rapace, simbolo della Lazio, non ha ultimato il suo numero sulle note di Vola Lazio vola, preferendo darsi alla macchia. Quasi avesse avvertito in anticipo il terremoto sportivo che stava per abbattersi a causa di arbitro e Var. Olympia non ha voluto vedere il clamoroso rigore non dato, il rosso a Immobile e il conseguente 1-3 del Torino, sistemandosi sul tetto dello stadio. Lì è stata tutta la notte, attesa da Juan Bernabè, falconiere suo addestratore, che l'ha potuta recuperare all'alba.
Soltanto un'altra volta Olympia aveva fatto i capricci: il 24 ottobre 2010 vide sul tetto la Lazio di Reja battere il Cagliari 2-1 e volare in testa alla classifica. Quel giorno chissà cosa faceva Giacomelli.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Dicembre 2017, 05:01
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