CHAMPIONS IN SALITA

CHAMPIONS IN SALITA
Timothy Ormezzano
TORINO - Tutto sbagliato, tutto da rifare allo Stadium. Una Juve molto appannata cade in Francia, regalando un tempo e palesando il solito gioco anonimo. Oltre al ko per 1-0 dei bianconeri nell'andata degli ottavi di Champions contro un modesto Lione, fanno notizia gli zero tiri in porta.
Sarri dà una strigliatina ai suoi: «In attacco ci sono mancate rapidità e cattiveria. In Champions non basta giocare un tempo. La cosa strana è che in allenamento giochiamo al doppio della velocità». Bonucci richiama tutti all'ordine: «Già prima della partita avevo capito che non eravamo tutti concentrati. Poi ho visto troppa distanza tra i reparti e una squadra poco aggressivi. Abbiamo regalato un tempo, poi si è vista la vera Juve. Dovevamo svegliarci prima. Ora testa alla sfida di domenica contro l'Inter». Anche Szcesny fa autocritica: «Siamo andati male, ma nel secondo tempo abbiamo dato segnali positivi. Possiamo giocarcela al ritorno».Nessun controllo particolare, per i 3000 tifosi bianconeri. Il buon senso ha avuto la meglio sull'allarmismo da Coronavirus. Di virale, ieri, c'era soltanto l'entusiasmo dei sostenitori francesi. Nessuna sorpresa nell'undici scelto da Sarri, con l'impalpabile Rabiot - nessuno è profeta in patria - preferito a Matuidi nella spaesata mediana bianconera. Nel centrocampo di Garcia c'è l'osservato speciale bianconero Aouar, che si esibirà in diverse magie (compreso un tunnel a Dybala e l'assist per Tousart). «Il presidente Aulas ha detto che Aouar verrà alla Juve? Ha fatto una battuta, ma è comunque un giocatore molto interessante», dice Nedved, attento anche al 16enne Cherki.
Il Lione gioca all'italiana: tanto catenaccio e qualche ripartenza. La Juve appare superiore, eppure dopo 20 minuti spegne completamente la luce e abbassa il baricentro. I francesi, prima attendisti e poi propositivi, al 21' timbrano una traversa con una spizzata di Toko Ekambi. È l'antipasto dell'1-0 che arriva dieci minuti dopo: Aouar approfitta di una dormita di Bentancur e centra per la conclusione di Tousart. Più dell'inferiorità numerica - nell'occasione del gol De Ligt era a bordo campo per suturare una ferita alla testa - la Juve paga l'atteggiamento estremamente passivo. E per poco non incassa anche il raddoppio di Toko Ekambi.
Nella ripresa, dopo altri 15 minuti piuttosto anonimi, Sarri sostituisce uno spento Pjanic con Ramsey. Il cambio non cambia la Juve, che al 70' passa al tridente pesante con Higuain al posto di Cuadrado. L'occasione più grande è un tiro svirgolato di Dybala. Il Lione piazza il pullman davanti all'area. I bianconeri aumentano la pressione, inserendo anche Bernardeschi. Il finale è pieno di recriminazioni che non arrivano al tavolo del Var: Cristiano Ronaldo reclama un rigore (spintarella di Denayer), Dybala pareggia ma in fuorigioco e reclama un penalty (trattenuta di Guimaraes) piuttosto solare. Di fatto, però, la Juve si è svegliata troppo tardi. In Italia basta CR7, in Europa non sempre.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Febbraio 2020, 05:01
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