Caso Schwazer, novità in arrivo sulla perizia del Ris di Parma

ROMA - Possibile settimana decisiva per il caso Schwazer. Nei prossimi giorni il Gip del tribunale di Bolzano potrebbe comunicare le prime conclusioni sulla perizia del Ris di Parma, presentata lo scorso 12 settembre, che potrebbe provare che le analisi effettuate nel 2016 sull'urina del campione olimpico di marcia sarebbero state manomesse.
«Io sono ottimista spiega Sandro Donati, tecnico di Schwazer fino alla squalifica dell'azzurro -, perché vedo da parte del Gip la volontà di andare fino in fondo a questo caso, con il completamento dell'iter delle analisi e dei documenti legati proprio a questo iter».
La questione aperta è naturalmente quella della squalifica di Schwazer, la seconda della sua carriera, che gli impedì di disputare le Olimpiadi di Rio e di riappropriarsi in qualche modo della propria carriera, dopo la brutta macchia della giusta squalifica per doping, prima di Londra 2012. Restano ancora tanti punti oscuri da chiarire, tra cui il discusso passaggio sui tempi dei controlli fatti al marciatore. La consecutio temporum del susseguirsi degli eventi a cavallo del 2016 è nota: il 1 gennaio controllo a sorpresa subito da Schwazer dalla IAAF, 15 giorni prima (il 16 dicembre 2015) deposizione in Tribunale dello stesso atleta, con accuse gravissime a due medici ex Fidal. Va ricordato, per chiarezza, che Schwazer aveva comunque già deposto preliminarmente il 25 novembre 2015 e che nel marzo dello stesso anno aveva già formulato le proprie accuse.
«Sulla questione voglio essere chiaro una volta per tutte: io non so chi nella IAAF abbia preso la decisione del controllo antidoping del 1 gennaio ad Alex. So soltanto che è stata assunta dopo le pesanti accuse ai medici fatte da Schwazer, che hanno contribuito alla loro condanna in primo grado. Se sia stata una coincidenza o meno lo appureranno i giudici», conclude Sandro Donati. Il caso Schwazer resta aperto e più discusso che mai.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Settembre 2019, 05:01
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