Bambino Gesù, malato di leucemia salvato grazie al sangue depurato

Per la prima volta al mondo, una terapia sperimentata dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma - che consiste nella depurazione del sangue del paziente (Aferesi) - è riuscita a contrastare gli effetti collaterali infiammatori e potenzialmente letalli per il trattamento dei tumori del sangue.
Così un piccolo paziente affetto da leucemia acuta, in terapia intensiva proprio per gli effetti collaterali della terapia Car-T, è stato trattato con Aferesi con successo e dimesso dalla terapia intensiva dopo 15 giorni. Il bimbo è stato trattato dal team della Terapia Intensiva d'Urgenza e Oncoematologia pediatrica.
La leucemia acuta rappresenta la forma più diffusa in età pediatrica: a livello nazionale si contano circa 400 nuovi casi l'anno. La pubblicazione dello studio di Gabriella Bottari e dei suoi colleghi del Bambino Gesù suggerisce che l'uso dell'Aferesi combinato con la terapia Car-T può rappresentare una soluzione promettente per controllare le complicanze causate da questa terapia antitumorale, senza inficiarne in alcun modo l'azione. Attualmente, l'immunoterapia con cellule Car-T rappresenta la nuova frontiera per il trattamento dei tumori del sangue refrattari alla chemioterapia. Però nel 25% dei pazienti trattati - sia in ambito pediatrico sia adulto - si sviluppano gravi effetti collaterali caratterizzate da una risposta infiammatoria incontrollata e potenzialmente letale.
Sino ad oggi, questa grave sindrome è stata trattata con farmaci che non sempre riescono però a controllare lo stato infiammatorio, oltre a sopprimere il sistema immunitario e aumentando il rischio di infezione grave. Il team del Bambin Gesù ha deciso quindi - in questo caso grave - di ricorrere alla terapia aferetica, con l'obiettivo di depurare il sangue del paziente senza compromettere il sistema immunitario. (M.Fab.)

Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Febbraio 2020, 05:01
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