Archibugi con Bisio «Gli Sdraiati? Un film non generazionale»

Archibugi con Bisio «Gli Sdraiati? Un film non generazionale»
La regista Francesca Archibugi e lo sceneggiatore Francesco Piccolo, con cui ha scritto il film, lo dicono e lo ripetono, «Gli sdraiati non ha un intento sociologico, non pretendiamo di rappresentare tutta una generazione, ma speriamo di toccare il cuore di tutti con il racconto di alcune unicità». La tentazione di attribuire al film - liberamente tratto dal romanzo omonimo di Michele Serra - uno sguardo complessivo sui Millennials è, in effetti, forte. Protagonisti della storia sono Claudio Bisio (foto) nei panni di Giorgio Selva, un intellettuale mediatico e molto famoso, e suo figlio adolescente Tito, un ragazzo apatico, disordinato, sdraiato con cui deve condividere casa e incomprensioni.

«Siamo padri in un'epoca difficile - dice Bisio, che aveva già portato il romanzo a teatro, ma col titolo Father and Son - io ero adolescente negli anni 70 e mio padre era uno di quelli che diceva sì o no senza dare motivazioni. Io eseguivo senza discutere. Oggi con i miei figli non sono capace, né ho voglia, di fare come faceva lui. Cerco di parlare, spiegare, ma per gli psicologi è un errore da matita blu». Dal canto suo il giovane protagonista, interpretato da Gaddo Bacchini, sostiene che il film mostra «il modo in cui gli adulti vedono i ragazzi, senza capirli».


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La verità è che Gli sdraiati, in sala dal 23 novembre, fotografa due generazioni che non sanno come comunicare in un'Italia che ha un premier donna ma dove i vecchi non hanno lasciato nessuno spazio ai loro ragazzi. (M. Gre.)
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Novembre 2017, 14:07
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