Angela Calzoni
Nel corpo di Imane Fadil c'erano tracce di metalli pesanti, «anche

Angela Calzoni
Nel corpo di Imane Fadil c'erano tracce di metalli pesanti, «anche cento volte» più alte del normale. «Dagli esami sui liquidi biologici effettuati sono stati trovati livelli di antimonio e di cadmio superiori rispetto alla norma», ha spiegato il procuratore di Milano Francesco Greco. E anche tracce di molibdeno, cobalto e cromo. Prima di pronunciarsi definitivamente, però, «è necessario aspettare l'esito dell'autopsia».
La massiccia presenza di metalli pesanti da sola non è sufficiente ad accertare che la 34enne sia entrata in contatto con qualche composto radioattivo. Anche perché - come hanno spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e i pm Luca Gaglio e Antonia Pavan - non sono ancora stati individuati gli isotopi delle sostanze e dunque non è possibile stabilirne la provenienza. Per valutare se la 34enne si sia ammalata dopo aver mangiato o bevuto qualcosa, sarà necessario effettuare dei carotaggi dei suoi organi interni, in particolare fegato e reni. Poi l'anatomopatologa Cristina Cattaneo e il suo pool procederanno con l'autopsia, che quindi slitta di qualche giorno. All'istituto di piazzale Gorini verranno adottate tutta una serie di precauzioni per evitare possibili contaminazioni del personale medico: è stato già allertato il nucleo radiologico e batteriologico dei vigili del fuoco che affiancherà i medici legali nel loro lavoro.
Nel frattempo, gli inquirenti non tralasciano nessuna pista. «C'è l'opzione sull'ipotesi di un avvelenamento ma non si esclude che Imane Fadil sia morta per una malattia rara» che i medici dell'Humanitas non sono riusciti a individuare. Di certo c'è che da parte dell'ospedale di Rozzano non è partita alcuna comunicazione per la procura o per la polizia giudiziaria prima della sua morte. La conferma è arrivata dal direttore sanitario, Michele Lagioia, che è stato sentito per due ore dai magistrati come testimone. Ad avvertire i pm è stato l'avvocato della modella, morta il primo marzo. Già il 12 febbraio, però, la ragazza aveva detto a un amico di temere di essere stata avvelenata.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Marzo 2019, 05:01
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