Anastasiya: «Non sapevo di avere settantamila euro nello zainetto»

Emilio Orlando
«Non sapevo dei 70mila euro Non di avere 70 mila euro. Io e Luca non c'entriamo con la droga». Ha esordito così, Anastasiya Kylemnyk, davanti al gip Costantino de Robbio ed al sostituto procuratore Nadia Plastina durante l' interrogatorio di garanzia. Un versione, quella fornita dall'indagata che non ha convinto i giudici.
La babysitter ucraina di venticinquenne, fidanzata di Luca Sacchi, accompagnata dall'avvocato di fiducia Giuseppe Cincioni nonostante si sia avvalsa della facoltà di non rispondere, ha reso spontaneamente una dichiarazione ai magistrati dopo essere stata raggiunta dalla misura cautelare dell'obbligo di firma. La giovane è accusata, in concorso con Giovanni Princi, Valerio del Grosso, Marcello de Propris e Paolo di Pirino di aver tentato di acquistare un ingente quantitativo di droga.
Cappello di lana rosa, giubbino scuro con il cappuccio di pelliccia e scarpe da ginnastica, la biondina della Caffarella ha varcato il cancello per i visitatori della città giudiziaria di piazzale Clodio prima delle 11, schivando cameraman e cronisti che l' aspettavano sin dalle prime luci dell' alba di ieri. Nessuno commento a caldo nemmeno dopo l' incontro con gli inquirenti durato più di un'ora. L'altro ieri, nel carcere di Regina Coeli era stata la volta degli interrogatori di Paolo Pirino e Valerio del Grosso, quest' ultimo considerato l'autore materiale dell'omicidio Sacchi. Sempre nel penitenziario romano di via della Lungara sono detenuti in custodia cautelare anche Armando e Marcello de Propris e l'ex compagno di scuola di Luca Sacchi, Giovanni Princi.
Proprio nel contesto del narcotraffico con base alla Rustica, dove i de Propris avevano messo su un' attività di spaccio di cocaina, i detective della sezione omicidi dei carabinieri di via In Selci e quelli della squadra mobile hanno localizzato la provenienza del revoler utilizzato per l' esecuzione. Gli investigatori continuano a lavorare senza sosta per dipanare le nebbie che ancora avvolgono il caso Sacchi. Sono molti i dubbi ancora da chiarire ed i misteri. Come il giallo del bancomat di cui papà Alfonso Sacchi aveva denunciato lo smarrimento 5 giorni dopo la morte del figlio e che i carabinieri hanno cercato invano nella palestra Tecnobody frequentata da Luca ed Anastasiya.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Dicembre 2019, 05:01
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